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AVELLINO – L’accordo è virtualmente chiuso. E’ arrivato durante un webinar a cui hanno partecipato i maggiori riferimenti delle due “aree”. Maurizio Petracca e Livio Petitto vogliono mandare un segnale al Governatore Vincenzo De Luca, aver maggior peso politico in Regione per rivendicare con più forza le istanze del territorio, dare voce alle aree interne, far progetti comuni.
Non solo, Petracca è scontento della “retrocessione” da presidente a vice presidente della commissione regionale agricoltura e fondi per lo sviluppo e ha bisogno di rafforzare la sua posizione in consiglio regionale. Stessa cosa per Petitto, eletto nella lista Davvero e finito nel gruppo misto.
Petracca, poi, cerca sponda in Umberto Del Basso de Caro, deputato Pd, per chiudere la filiera istituzionale mentre Petitto si riaccredita tra i dem dopo la mancata candidatura nella lista di partito. I due consiglieri regionali hanno democraticamente consultato la loro “base”, i sostenitori di sempre, gli amministratori con cui sono in contatto per ora sembrano stare al gioco.
Il problema è in consiglio comunale. Perché il gruppo di Laboratorio Democratico di Petracca sta all’opposizione invece Petitto ha una quota di consiglieri nella maggioranza del sindaco Gianluca Festa, qualche assessore di fiducia e il vice sindaco Laura Nargi.
Alle amministrative che hanno visto la vittoria di Festa, lo sponsor dell’altro candidato a sindaco, Luca Cipriano era proprio Petracca affiancato in coalizione dalla lista del Pd ufficiale con tutte le altre aree al seguito. Oggi lo scontro maggioranza-opposizione a Palazzo di città non lascia immaginare nessuna tregua a breve. A volte però la realtà supera la fantasia.
Una soluzione la si troverà perché tra Petracca e Petitto facendo di necessità virtù. Ad esemlio per contenere l’ avanzata del team irpino Pd dei fedelissimi del Governatore, l’ alleanza in fieri Rosetta D’Amelio, che De Luca ha voluto con determinazione come consigliera regionale delegata alle pari opportunità, Enzo De Luca, riferimento di Areadem, Roberta Santaniello. I tre che si fanno “interpreti” del Pd “ufficiale” si muoveranno probabilmente in sinergia per le prossime scadenze elettori sedendosi al tavolo del centrosinistra con Enzo Alaia, presidente della commissione sanità, leader di Italia viva, che si qualifica deluchiano di ferro se non per l’incarico di primo piano che riveste a Palazzo Santa Lucia.
La partita tra la fronda “anti De Luca” e i lealisti si giocherà alle amministrative, alle Provinciali, all’Alto Calore e all’Asi ma prima al congresso Pd di fine febbraio quando sarà visibile se l’accordo da virtuale si traduce in qualcosa di reale.
Ci sono più di 4mila tessere si dice regolari e una commissione è al lavoro. Il congresso sarà on line riducendo al minimo gli incontri in presenza. Il commissario Aldo Cennamo ha fretta sia perché il segretario regionale Nicola Zingaretti gli ha dato mandato di celebrare l’assise dem al più presto e chiudere una volta per tutte il caso Avellino, sia perché sa che in caso contrario sarà ritenuto responsabile della debolezza che sconterà un Pd senza una guida democraticamente eletta.
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