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AVELLINO – Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano, coordinatore provinciale di Italia viva, alle regionali per il vostro partito in Irpinia 24mila voti, il 12,17%, un consigliere eletto Enzo Alaia, come si spiega questo successo?
Il risultato elettorale di Italia viva denota una certa presenza del partito nella nostra provincia: non c’è un Comune tra i 118 dell’Irpinia dove non abbiamo ottenuto voti. Eppure Italia viva era al suo esordio: per la prima volta compariva il simbolo sulla scheda. Il risultato però non è dovuto tanto all’attività del partito sul territorio ma al lavoro del consigliere regionale uscente, oggi riconfermato, Enzo Alaia. Un lavoro fatto con discrezione, umanità, con la presenza costante sul territorio. Da questo bisognerebbe trarre la conclusione che la gente chiede alla politica vicinanza e ascolto, di risolvere i problemi. Accanto a quello che ha fatto Alaia c’è quel poco che siamo riusciti a fare noi da quando il partito si è costituito. Un grande contributo lo hanno dato gli altri componenti della lista: ad esempio Antonello Cerrato, un profilo autorevole, direttore sanitario di una clinica di prim’ordine, amministratore navigato, che ha raccolto 5mila preferenze, un risultato importante nonostante fosse affiancato da Alaia che era noto a tutti essere molto più avanti degli altri. Ringrazio anche le altre due donne della lista che insieme raggiungono un risultato clamoroso: Stefania Siano, coordinatrice provinciale del partito, a 4000 voti e Giuseppina Castellano che pur proveniente da un territorio affollato di candidati – se rapportati alla popolazione – come Sant’Angelo dei Lombardi è riuscita a ottenere il migliore risultato (2.200 voti ndr) tra tutti i quarti classificati delle altre liste. La sommatoria dell’impegno dei nostri candidati ha fatto sì che il partito raggiungesse il 12 per cento. Poi ci sono i tanti amministratori che hanno creduto nel progetto politico.
Ora il partito come si organizza?
Dobbiamo fare tesoro del consenso ricevuto. Il prossimo passo è organizzare il partito sul territorio in modo da avere dei segretari provinciali, un coordinamento che possa dettare la linea.
Che cosa ne pensa della nuova giunta De Luca? Non ci sono irpini…
De Luca ha voluto dare continuità al lavoro realizzato nei cinque anni precedenti. C’ è stato inoltre l’ingresso di nuovi assessori, alcuni dei quali già appartenevano al suo staff come Nicola Caputo che da delegato all’agricoltura è diventato assessore per questo settore. Caputo conosce bene il nostro territorio e lo visita spesso. Gli auguro un buon lavoro. Confido nelle qualità di tutti componenti della giunta, nella loro sensibilità e sono certo che daranno all’Irpinia l’attenzione che merita.
Ci sarebbe bisogno di un assessore con una delega specifica per le aree interne?
I vertici della Regione conoscono i problemi delle aree interne e non credo che necessariamente le soluzioni passino attraverso la presenza di un assessore delegato. Anche perché sono necessarie soluzioni trasversali: in Irpinia c’è un deficit infrastrutturale e credo che una delle prime cose da fare sia l’elettrificazione della ferrovia di Avellino. Altre priorità sono gli interventi per il dissesto idrogeologico e per la riorganizzazione dei servizi, quelli sanitari e la scuola. E’ importante sin da subito muovere i primi passi sulla lunga strada per lo sviluppo e il progresso.
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