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Pino Rosato, candidato alle regionali con la lista Popolari-Fare democratico quasi 9mila preferenze, che cosa ne pensa della nuova giunta De Luca?
E’ la giunta che ci aspettavamo. De Luca ha confermato sei assessori a dimostrazione che nei cinque anni precedenti hanno fatto un buon lavoro: questo nucleo di tecnici sono la sua forza e infatti hanno deleghe strategiche. Per il resto il Governatore ha nominato quattro nuovi assessori seguendo due criteri: l’appartenenza politica e le competenze. De Luca ha tenuto per sé due importanti deleghe sanità e trasporti.
Nessun assessore irpino però
L’Irpinia non è rappresentata per ora. De Luca potrebbe comunque assegnare altri incarichi, a seconda di progetti e degli argomenti che vuole affrontare e che sono comunque di particolare rilevanza come appunto le questioni che riguardano la sanità e le aree interne. Ci saranno, ne sono certo, molti momenti di confronto. Il Governatore deciderà come e con l’aiuto di chi raggiungere determinati obiettivi.
Da medico che cosa ne pensa del fatto che De Luca non ha assegnato la delega alla sanità?
Siamo in una situazione particolare. L’ emergenza Covid non è stata ancora superata anzi oggi vi è un nuovo preoccupante aumento dei contagi. Inoltre negli anni passati c’è stato un lungo periodo di commissariamento e infine l’uscita dal piano di rientro. E’ una fase di transizione. Certo c’è bisogno di una visione del futuro della sanità in Campania.
Ad esempio quali sono le priorità della sanità in Campania?
Investire in personale qualificato, sulle strutture ospedaliere, proseguire in un percorso di integrazione tra medicina del territorio e la rete ospedaliera, puntare sulla ricerca e l’innovazione, sulla tecnologia, ridurre le liste di attesa, e in genere fare in modo che che ci sia un servizio che possa rispondere ai bisogni di tutti i cittadini, senza dimenticare i disabili.
Per fare questo servirebbe un assessore tecnico o politico?
Servirebbe una persona competente con la giusta sensibilità politica per capire quali sono i problemi e come affrontarli. Un politico deve essere competente, è un prerequisito essenziale per un suo impegno nelle istituzioni.
Lei si sente più un tecnico o politico?
Ho maturato una lunga esperienza, più di 40 anni, nel campo delle sanità ricoprendo anche incarichi importanti. Nello stesso tempo faccio politica con convinzione perché credo in determinati ideali, nella cultura popolare e sento la necessità di aiutare la mia comunità.
A proposito, i Popolari che cosa faranno ora?
Alle Regionali abbiamo ottenuto un buon risultato. E’ stato per noi un debutto ma abbiamo alle spalle un retroterra politico e culturale molto importante che nessun altro partito italiano oggi rivendicare. Il progetto dei Popolari va avanti a livello regionale. Ora che il Pd è sempre più schiacciato sulle posizioni del M5s c’è bisogno di un punto di riferimento per i moderati, un centroche possa bilanciare il sistema politico.
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