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AVELLINO – L’exploit fatto registrare in provincia di Avellino dalla lista Davvero-Partito Animalista è direttamente riconducibile alle divisioni interne al Pd irpino, la cui federazione è da tempo guidata, su indicazione di Nicola Zingaretti, dal commissario Aldo Cennamo.

Il suo capolista, Livio Petitto, già presidente del Consiglio comunale di Avellino, non è stato inserito in lista dal Pd, pur essendo uno storico iscritto al partito, e ha trovato ospitalità nella lista Davvero-Partito Animalista, trascinandola al 7,29% con i quasi 12 mila voti di preferenza ricevuti. Petitto è stato sostenuto da molti iscritti al Pd e da un consenso abbastanza capillare e diffuso in tutti i 118 comuni della provincia, oltre che dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e dai consiglieri della sua maggioranza, dall’ex parlamentare di Scelta Civica, Angelo Antonio D’Agostino, da sindaci ed ex sindaci di piccoli e grandi comuni.

Nonostante il consenso ricevuto e la percentuale raggiunta dalla lista, che in Campania si attesta su quote poco significative, non vi sono ancora certezze ufficiali sulla possibile elezione di Petitto. In ogni caso, il braccio di ferro all’interno del Pd sembra destinato a continuare almeno fino a quando le attuali posizioni non troveranno un possibile terreno di confronto con un congresso che il Pd irpino non celebra da molti anni.

Alla luce dei risultati ottenuti dalla lista ufficiale del partito e da Petitto, il Pd avrebbe potuto ottenere la elezione di due consiglieri regionali se Petitto fosse stato candidato nella lista del Pd.

I numeri infatti dimostrano che Petitto non ha eroso voti al Pd che nonostante l’apporto di Maurizio Petracca, eletto cinque anni fa con i Popolari di Ciriaco De Mita, ha mantenuto la stessa percentuale di cinque anni fa, il 19,22%, ma ha conquistato nuovi consensi fuori dall’ambito del partito.

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