X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

AVELLINO – Franco Di Cecilia, consigliere provinciale, esponente di Forza Italia, l’epidemia in Irpinia com’ è stata gestita?
Siamo stati colpiti meno rispetto al Nord, come del resto tutte le regioni del Sud. Ha giovato nel limitare il contagio la nostra minore densità di popolazione. Per fortuna.
Per fortuna dice?
Negli ospedali campani i reparti di rianimazione era già sold out tra la fine di marzo e gli inizi di aprile, quando il numero di ammalati era lo stesso di quello registrato in un solo giorno in Lombardia. E il sistema ospedaliero era già collassato. Questa epidemia ha dimostrato tutta la sua fragilità. Insomma, c’è andata bene. La verità è che la sanità campana ha fatto acqua da tutte le parti. Inoltre non capisco la lamentazione che c’è stata ad un certo punto per la mancanza di tamponi. Che cosa ha impedito alla Regione di comprarli?
La sanità campana è stata penalizzata dai tagli durante il commissariamento?
Tagli ce ne sono stati un po’ dappertutto. Qui scontiamo decenni di politiche clientelari: chi muove le leve del potere, i soliti noti, non ha fatto scelte di qualità. E allora sono comprensibili i viaggi della speranza per curarsi in regioni dove si offrono prestazioni migliori.
E del piano socioeconomico messo in campo dalla Regione contro la crisi causata dal Covid che ne pensa?
La montagna ha partorito un topolino. Si tratta per lo più di risorse già destinate ai Comuni, e che non appartengono alla Regione ma all’Unione Europea. Risorse che sono state immesse nel tessuto sociale e produttivo in maniera limitata e contro parecchi errori. Erano opportune misure diverse, agevolazioni fiscali e altri strumenti per fornire liquidità immediata. La Regione avrebbe potuto utilizzare fondi propri.
Le Regionali a luglio, come chiede De Luca e altri governatori, o a ottobre?
Pare che De Luca pensi soltanto alle Regionali. Dimostra una certa schizofrenia politico-amministrativa passando dalla chiusura totale tout court, ad oltranza, al massimo dell’apertura, al liberi tutti in vista delle urne. Dove sta la coerenza? Così getta la maschera. Il suo oltranzismo sbracato è tutta propaganda, tutto finalizzato ad acquistare consensi che ora ha fretta di incassare. Se veramente si vuole votare a luglio, allora le firme per le candidature andrebbero raccolte già a giugno. E’ sicuro?
Intanto nel centrodestra è ricominciato il tira e molla su Caldoro.
Il centrodestra non si sta dimostrando pronto a proporre una alternativa unitaria a De Luca. Per quanto mi riguarda penso che Caldoro sia un amministratore serio, capace, responsabile, onesto, dallo stile sobrio, quello che ci vuole dopo le comparsate di De Luca e i suoi show. Ci sono dei partiti che vogliono far prevalere degli egoismi di parte. Chiedo ai partiti del centrodestra di parlarsi e se il caso individuare un secondo nome e discuterne. Il nome di Caldoro mi sta più che bene.
E’ la Lega che dice no a Caldoro
La Lega non è una forza preponderante in Campania, non è come al Nord. E poi con Caldoro puntiamo su di un amministratore che ha dimostrato di saper governare. Qual è la loro alternativa?
I partiti del centrodestra qui in Irpinia sono tutti commissariati: Fulvio Martusciello per FI, Pasquale Pepe per la Lega, Antonio Iannone per Fratelli d’Italia.
Ci sono delle difficoltà. La mia proposta è di assegnare al rappresentante istituzionale più importante del centrodestra, il presidente della Provincia Domenico Biancardi, il ruolo di coordinatore per le regionali dei partiti del centrodestra.
Lei è pronto a candidarsi per Regionali?
Ho ricevuto vari inviti, sto valutando.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE