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Povera Irpinia. Senza classe dirigente. Dilaniata dai contrasti personali. Mortificata dal governatore De Luca. Con la città allo sbando e i comitati di affari che sono pronti a gestirla. Povera Irpinia. Si è dissanguata per procurare consenso a Vincenzo De Luca, dimenticando che proprio lui gli era stato nemico. Emarginando le zone interne, schiaffeggiando i forestali, occupando con i suoi uomini ogni postazione di servizio, dai trasporti alla sanità, solo per fare qualche esempio.
Un giorno la storia dirà che il virus Covid-19 gli è stato alleato. Se il voto per le regionali fosse slittato solo di qualche settimana il tributo avuto sarebbe stato cancellato. Perché oggi, ora e non ieri, la Campania governata da De Luca è la prima in Italia per contagi. A guidare e comandare è il virus, non il Governatore che ha ripreso i suoi monologhi distribuendo responsabilità a destra e a manca, a cominciare dalle Forze dell’ordine che non farebbero il proprio dovere facendo rispettare le sue altalenanti ordinanze.
Ma De Luca continua a essere un uomo solo al comando, celebrato da qualche miserabile scudiero cui consente benefici personali e familiari. Se così è, e non vi possono essere dubbi dopo l’emarginazione della nostra provincia dall’esecutivo del governo regionale, altra strada non c’è se non quella di dire: “Svegliati Irpinia”.
E’ giunta l’ora di aprire una grande vertenza per evitare che il degrado complessivo della città e della provincia possa segnare la fine di una realtà che nel passato ha dato dimostrazione di saper guardare oltre lo scontato.
Gli eletti alla Regione riacquistino la propria autonomia nell’interesse della comunità rappresentata. Le forze sociali, i sindacati, gli imprenditori onesti trovino il coraggio per superare le difficoltà; gli intellettuali agiscano affinché la cultura sia la chiave di volta per un domani migliore. I giovani non si inginocchino per sopravvivere, ma diventino i protagonisti del loro futuro. De Luca non dia mance ai potenti corrompendoli, ma rispetti una identità civile che non è solo serbatoio di voti. Svegliati Irpinia degli onesti.
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