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La polemica intessuta del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al di là del linguaggio folcloristico è grave per diversi motivi. Con essa il governatore offende le Istituzioni e allontana ancor di più le persone dalla politica. Non solo. Riduce a vicenda macchiettistica un problema (“Gli impresentabili”) che è sempre più urgente affrontare e risolvere per affermare una questione morale, nella dilagante malapolitica che attraversa il Mezzogiorno e la Campania. Vorrei dire, a quanti in queste ore giustificano il gravissimo fatto, mettendo insieme ipocrisia e spontaneità, che il rispetto per le istituzioni rappresentative va preservato da ogni forma di linguaggio minaccioso ed offensivo. Di più. Nella ristretta riunione degli amministratori, da De Luca convocati in un albergo napoletano, le parole da lui pronunciate non hanno la dignità della buona politica se è vero, come riportato, che è lo scambio tra il voto da dare e le risorse ottenute è il metro di giudizio di un amministratore responsabile. Infine, ma non ultimo, sebbene De Luca si sia scusato, egli non ha reso un favore al Mezzogiorno, offrendo, con le sue battutacce, ulteriori elementi di denigrazione ad una parte del Paese che faticosamente tenta di uscire dalla sua tremenda crisi.
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