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Ariano Irpino – «In settimana cominciano i lavori presso l’area vecchia dell’Ospedale Frangipane che diventerà una nuova ala dedicata ai pazienti Covid». Il direttore Sanitario del Plesso Ospedaliero arianese, Angelo Frieri, traccia un bilancio della gestione in questa fase emergenziale e disegna il futuro.
«Ricordiamo, intanto che allo stato abbiamo 4 pazienti in terapia Intensiva e circa trenta non intensivi. Ma nei prossimi giorni ce ne saranno meno, perché abbiamo diversi negativizzati. E una volta liberato il quarto piano, dove abbiamo appunto i non intensivi, potremo cominciare a sistemare i reparti tradizionali, per esempio Neurologia, Medicina generale. Mentre al primo piano andranno i pazienti Covid. Credo che ci vorranno alcuni mesi per concludere i lavori che divideranno i reparti tradizionali, presso l’ala nuova dell’ospedale, dal reparto Covid che va nei locali dell’area vecchia. Ma c’è molto da lavorare. E voglio tranquillizzare tutti, il Frangipane è più sicuro e resta un Dea di I Livello».
Il Direttore Frieri ricorda anche che il Frangipane già, nel futuro immediato, può offrire altri servizi. «C’è anche Radioterapia che viene potenziata. E questo non è aspetto secondario». Un indizio questo che potrebbe smontare l’idea che c’è su di lei. Essendo pure Direttore sanitario presso l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi tifa per quest’ultimo piuttosto che per Ariano.
«Io tifo per entrambi e allo stesso modo. Ad Ariano sono stato catapultato a metà marzo, in piena crisi, e ho messo mano in pochi giorni al lavoro per riorganizzare l’ospedale. Intanto Sant’Angelo andava avanti secondo quanto già organizzato. Ma tutto tornerà nella normalità quando si uscirà da questa emergenza. Credo che Ariano avrà un proprio direttore. Peraltro c’è un concorso, che si svolgerà appena terminata la crisi che stiamo vivendo, spero entro l’anno, e questo ritengo possa concludersi nei tempi accennati, riportando il Frangipane in piena normalità. Inoltre io credo che i due ospedali non siano in concorrenza. Hanno un bacino di utenza diverso e quindi non vedo problemi. Io posso dire di aver dato tutta l’energia che potevo offrire. Non mi sono risparmiato, come credo faccia ognuno durante una crisi».
E tornerà ad occuparsi del Criscuoli a tempo pieno.
«A Sant’Angelo si è continuato a portare avanti un discorso. Terapia intensiva si sta concludendo, Cardiologia è pronta, bisogna solo attivarla, ma in questo senso deve intervenire la Regione. E poi abbiamo previsto anche una piccola area Covid, Nell’area che era dedicata al centro autistico, che è una zona autonoma dall’ospedale, e quindi facilmente isolabile. Quando ci sarà pure l’ascensore esterno non si entrerà nemmeno in ospedale. Abbiamo attrezzato l’area con l’ossigeno e l’aria compressa per eventuali pazienti, se dovesse mi auguro di no, esserci emergenza, e potremo ospitare 30 posti letto a bassa intensità. Inoltre i lavori realizzati non intralciano il ritorno del centro autistico».
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