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FLUMERI – Unità sindacale, questa sconosciuta. I segretari provinciali di Fismic, Failms e Uglm hanno partecipato all’assemblea organizzata dalle RSA e quindi hanno redatto un documento in cui attaccano i vertici aziendali e annunciano di voler denunciare una serie di questioni ritenute gravi. Al termine dell’assemblea, dei soli lavoratori delle sigle menzionate, su 270 dipendenti, c’è stata un’ora di sciopero, come si evince dal documento elaborato. «I lavoratori di Valle Ufita protestano contro l’immobilismo dell’attuale fase che vede la fabbrica di Flumeri sempre più in difficoltà, nonostante le rassicurazioni di Governo e Azienda. Dopo l’Assemblea organizzata dalle RSA è stata effettuata un’ora di sciopero ed è stato approvato un documento che impegna tutte le O.O.S.S. sui seguenti punti che saranno oggetto di confronto con la Direzione del Personale martedì 6 Agosto alle 10,30. 1° punto: si chiede l’inizio immediato della ristrutturazione con la chiusura dello stabilimento per velocizzare la costruzione delle linee di produzione e favorire il rientro di tutti i lavoratori accorciando i tempi previsti dalla società. 2: per evitare denunce agli enti preposti si diffida la Direzione di continuare a far lavorare i dipendenti in condizioni di rischio infortuni. 3: si chiederà l’immediata estensione dell’integrativo di Bologna anche ai dipendenti di Flumeri evitando le attuali gabbie salariali, non escludendo in caso di rifiuto di adire alle vie legali». Duro il commento della Fiom rispetto questa posizione. «Qualcuno non vuole la riapertura dello stabilimento. I lavoratori devono sapere di chi sono le responsabilità se il disegno posto in essere dovesse riuscire». Silvia Curcio, della segreteria provinciale Fiom ricorda che solo poche decine di lavoratori hanno dato vita a questa forma di protesta. E ricorda anche che la Fiom, insieme alla Fim e alla Uilm aveva messo in campo una diversa strategia, nel segno del buonsenso e del dialogo. «Se abbiamo chiesto un incontro, e ci è stato accordato, aspettiamo almeno di sapere cosa ci dicono. Fare altro mi sembra una fuga in avanti inutile e, anzi, deleteria per i lavoratori». E aggiunge: «Rischiamo l’irreparabile. Aspettiamo le spiegazioni che ci daranno martedì 6 agosto. Il CdA che cosa vuole fare, se le banche deliberano il finanziamento, se a settembre, come ci è stato detto ci sarà la ristrutturazione e quando sapremo queste cose andremo in assemblea con i lavoratori e decideremo le mosse future. E invece c’è chi annuncia posizioni oltranziste e denunce. Ma quando noi stavamo a Roma, lunghe notti davanti le sedi del notaio e del Ministero dove erano questi che oggi fanno gli estremisti? Se i cancelli non si sono chiusi completamente lo si deve a chi ha lottato per anni, e oggi loro vogliono distruggere tutto. Se i cancelli si chiuderanno non si riapriranno mai più. Non lo consentiremo».
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