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MONTORO (AV)- Dalla Campania la crema anticellulite alla cipolla ramata di
Montoro e l’omogeneizzato di carne Marchigiana con olio evo di varietà
Caiazzana hanno rappresentato i progetti di innovazione dei giovani
agricoltori alla finale nazionale di Oscar Green, il premio
all’innovazione di Coldiretti Giovani Impresa, che si è tenuto questa
mattina a Roma presso Palazzo Rospigliosi. Francesca Barbato (GB
Agricola srl di Montoro, Avellino) e Antonio Della Rocca (Fattoria Della
Rocca di Caiazzo, Caserta) hanno avuto l’onore di rappresentare le
migliaia di giovani campani che ogni giorno mettono entusiasmo,
competenza e passione nella propria azienda agricola.
Ad accompagnarli c’era una nutrita delegazione campana: la delegata
nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati, la delegata
regionale Claudia Sorbo, il vicepresidente nazionale di Coldiretti
Gennarino Masiello, il direttore di Coldiretti Campania Salvatore
Loffreda, i delegati provinciali Rino Corbo, Domenico Sabatino e Ida
Corrado, i direttori provinciali Gerardo Dell’Orto, Giuseppe Miselli ed
Enzo Tropiano, la segretaria regionale di Coldiretti Giovani Impresa
Maria Tortoriello insieme ai segretari provinciali Bianca Donisi,
Ernesto Nisio e Daniela Colombo.
Francesca Barbato ha concorso alla categoria “Creatività”. Dalla
coltivazione della cipolla ramata di Montoro ha creato una nuova crema
per gli inestetismi cutanei della cellulite snellente e modellante. La
cipolla ramata di Montoro, infatti, è ricca di flavonoidi con
importanti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e secondo studi
recenti anche antitumorali. Davanti a chi storce il naso pensando
all’odore pungente della cipolla Francesca fuga ogni sospetto, la
ramata, a differenza delle altre, ha un aroma dolce e fragrante. I
centri benessere, di estetica e le farmacie fanno a gara per averla
sugli scaffali. La donna vuole naturalezza, la terra di Montoro lavora
per lei.
Antonio Della Rocca ha partecipato per la categoria “Sostenibilità”.
Capita che un nuovo ramo d’azienda nasca da una necessità. Quella ad
esempio di dare da mangiare ai propri figli mentre si è in viaggio,
senza rinunciare alla qualità. E Antonio, insieme a suo padre, suo
fratello e suo nonno, sono allevatori custodi della razza bovina
Marchigiana dell’Appennino centrale. L’idea è stata quindi di produrre
squisiti omogenizzati di eccellenza con la carne più tenera possibile e
la sola aggiunta di olio extravergine d’oliva di varietà Caiazzana.
L’alimentazione dei bovini è composta da foraggi e cereali biologici
scelti e certificati OGM-FREE autoprodotti su terreni aziendali. Alle
mamme Antonio non parla degli altri omogenizzati commerciali, ma dice
loro che ha a cuore la crescita sana dei loro bambini.
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