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AVELLINO-IRPINIA- Studenti, lavoratori che fanno i pendolari, docenti ed impiegati che sono rientrati insieme alle loro famiglie. E’ la fotografia di quella che è stata definita la grande fuga dal Nord, quella che ha registrato un picco nelle ultime ore a seguito della riperimetrazione da parte del Governo della linea rossa per il coronavirus al Nord. Molti sono ancora in attesa del via libera, quasi tutti hanno segnalato agli organi competenti il loro rientro. In particolare ai sindaci. Una domenica di allerta per quelli irpini. Da Marzano di Nola a Montaguto sono pochissimi i casi in cui non c’è stato qualche rientro dalla Lombardia o dai comuni della nuova zona rossa compresi tra Piemonte ed Emilia Romagna. Un «rientro» che è scattato molto prima del sette marzo, ma in ogni caso per quasi tutti sono state attivate anche alla luce dell’ordinanza adottata dalla Regione Campania le modalità dell’isolamento volontario. I NUMERI NEI COMUNI Massicci sono i rientri in particolare in Valle Caudina. Dove ad esempio spicca Cervinara, nel comune della Valle infatti, il primo cittadino Filuccio Tangredi insieme ai suoi collaboratori ha gestito ieri il rientro con la relativa scelta dell’iso – lamento fiduciario di almeno dieci nuclei familiari, prevalentemente rientrati dalla Lombardia. «Ci sono almeno dieci nuclei familiari a cui abbiamo raccomandato ogni azione per l’isolamento domiciliare- ha spiegato il primo cittadino di Cervinara- e abbiamo già fatto comunicazione all’Asl dell’elenco per consentire la vigilanza, che sarà costante anche da parte nostra». Rientri che sono stati comunicati anche negli altri comuni interessati. Ecco una parte degli arrivi che riguardano i municipi irpini e che riflette anche i dati sull’emigrazione verso Nord soprattutto in ambito scolastico e lavorativo in generale. Avelli – no (40) Chiusano ( 2 ) Calitri (6) Monteforte (4 ) Solofra (1) Marza – no (2) Quindici ( 7) Avella ( 2) Spero – ne (5) Serino ( 2) Teora (2 ) Gesualdo (2) Taurano (2) Lauro (8). I rientri però non hanno riguardato nessun paziente sintomatico, come tutti i sindaci hanno tenuto a rappresentare. Anche per evitare allarmismo all’interno delle loro comunità. Il primo cittadino di Quindici, Eduardo Rubinaccio, ha infatti scritto alla comunità invitando a non allarmarsi: «la quarantena di alcuni cittadini di Quindici è in via precauzionale sancita dall’ordinanza regionale n.8 del 08/ 02/2020 che stabilisce per tutti gli individui che hanno fatto o faranno ingresso in regione Campania, con decorrenza dalla data del 07 / 03/2020 e fino al 3 aprile 2020,provenienti dalle zone rosse di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario». Stesso discorso che interessa anche gli altri comuni interessati ai rientri e all’immediata quarantena scattata sugli stessi. LA RETE SOLIDALE Si muove anche il fronte della solidarietà, come ad Atripalda, dove Idea Atripalda apre alla collaborazione: A fronte del quadro peggiorativo della situazione, reputiamo sia opportuno suggerire al sindaco l’attivazione di una rete di volontari, usufruendo delle organizzazioni del territorio, per gestire al meglio le esigenze della cittadinanza. Reputiamo debba essere messo in atto un piano rivolto ad anziani, disabili ed eventuali soggetti sottoposti a quarantena, per la spesa alimentare e farmacologica attraverso la protezione civile e i volontari presenti sul territorio, permettendo di soddisfare esigenze primarie di soggetti più vulnerabili o sottoposti a restrizioni. Diamo piena disponibilità nel collaborare attivamente in fase organizzativa e realizzativa. Tramite anche le strutture comunali come il centro operativo o ogni altro strumento l’amministrazione ritenga opportuno

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