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Acqua, sancito il divorzio tra Irpinia e Sannio. Come anticipato dal Quotidiano del Sud, con una velocità della luce è stato sancito lo sdoppiamento del distretto Calore irpino. La giunta regionale della Campania, nella seduta di ieri, con una una modifica all’articolo 6 della legge n°15 del 2 dicembre 2015, ha proceduto ad una nuova riformulazione degli ambiti distrettuali. Il governo regionale ha accolto la richiesta del Comitato Esecutivo dell’ Ente Idrico Campano, che aveva convalidato il parere positivo, espresso il 20 luglio scorso, dal consiglio di distretto Calore irpino alla suddivisione dell’ambito Irpina- Sannio. Con il decreto firmato, ieri, dal governo regionale viene sancito lo sdoppiamento in due organismi separati: ambito distrettuale irpino ed ambito distrettuale sannita. Dopo la delibera del governo regionale dovranno passare 20 giorni per poter procedere alle elezioni dei nuovi consigli dei due distretti. Il sistema di votazione è identico a quello già fissato per l’elezione dei membri degli Enti d’Ambito per la gestione dei rifiuti, ovvero quello del peso demografico di ciascun comune. Sulla base di questo criterio sono state create tre fasce: la fascia A, che comprende i Comuni oltre i 30 mila abitanti, la fascia B da 5mila a 29.99 e la fascia C da 0 a 4999 abitanti. Per essere eleggibili i componenti del consiglio dovranno comunicare la propria candidatura, al consigliere più anziano entro cinque giorni dalla data delle elezioni e presentarla con la sottoscrizione di almeno 6 consiglieri. Si potrà esprimere un solo voto a scrutinio segreto. A ciascun consiglio di distretto spetterà l’elezione del proprio coordinatore e di un solo componente del comitato esecutivo in ragione del fatto che viene attribuito per ogni ambito un componente ogni trecentocinquantamila abitanti. Se per il sannio il decreto rappresenta il coronamento del sogno di autonomia sul piano idrico, La suddivisione resta un tassello importante per l’Irpinia, che nella delibera vede profilarsi delle proposte cruciali per il territorio e la salvaguardia del suo territorio. Nel documento approvato del consiglio di distretto Calore irpino, i consiglieri irpini hanno chiesto il passaggio dell’acquedot – to di Cassano irpino, tra le opere strategiche che alimentano più ambiti distrettuali, alla regione Campania, sia utile a calmierare la tariffa dell’acqua all’ingrosso erogata alle province di Avellino eBenevento. Ma non solo è stata rivendicata una “maggiore disponibilità idrica dai gruppi sorgentizi di Cassano per Irpinia e Sannio nelle more del definitivo accordo ormai prossimo alla firma, con la Regione Puglia e che venga concessa, mediante opportuni interventi infrastrutturali da prevedersi con risorse extra tariffarie. E ancora che i ristori conseguenti alla nuova intesa per il prelievo delle fonti di Cassano, Caposele e Conza della Campania siano indirizzati a riqualificare le infrastrutture del territorio irpino. Infine ieri la giunta regionale con apposita delibera ha individuato le infrastrutture strategiche che alimentano più ambiti distrettuali . Tra queste opere è stata inserito anche l’acquedotto di Cassano che diventa, da oggi, una rete strategica interdistrettuale.Due atti che si consumano nell’assoluto silenzio dei paramentari e consiglieri irpini.

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