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AVELLINO- In seguito alla passeggiata svoltasi il 19 giugno in Parco Di Nunno, presso Piazza Kennedy promossa da Legambiente Avellino – Alveare, per valutare lo status degli alberi, l’agronomo Ferdinando Zaccaria, ha consegnato una relazione tecnica all’amministrazione comunale.
“L’integrità del verde cittadino – si legge- viene messa in discussione negli alberi del parco urbano intitolato al compianto ex sindaco Antonio Di Nunno, promotore dell’ini – ziativa della “città giardino”, dalla presenza della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) segnalata ad Avellino nell’agosto del 2020 sul pino domestico. Dopo tale segnalazione non si è intrapresa alcuna iniziativa per salvaguardare la salute degli alberi infestati, lasciando che la malattia continuasse, sulle piante interessate dall’infestazione, la sua azione demolitrice oltre a rappresentare un focolaio di infezione per le altre piante di pino presenti in città. Se non si dovesse intervenire, la malattia infatti potrebbe espandersi su tutti gli alberi della stessa specie prima e anche su altre tipologie di alberi poi.
Si rende noto – si legge ancora nella relazione- che il Comitato Fitosanitario Nazionale nella seduta del 19 novembre 2020 ha: approvato le Linee guida per la gestione del fitomizo Toumeyella parvicornis; approvato la scheda tecnica inerente alle Procedure di indagine; espresso parere favorevole alla proposta di decreto ministeriale concernente le “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto alla Cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis Cockerell).
Inoltre ha individuato una serie di principi attivi, che possono essere efficaci per il controllo della cocciniglia, da impiegare con trattamenti endoterapici, mediante iniezione al tronco, peraltro già autorizzati su pino per altre avversità (processionaria del pino). Prodotto commerciale VARGAS a base di Abamectina – DM 53/2021 (autorizzazione per un periodo di 120 giorni a partire dal 1 maggio 2021).
Per eliminare la fumaggine sul tronco e nella chioma, si deve effettuare il lavaggio dei rami e della chioma con getti ad alta pressione, di acqua e tensioattivi autorizzati o Sali di potassio. È opportuno assicurare almeno un lavaggio mensile in coincidenza della dispersione delle neanidi sulla chioma e nei periodi di massima formazione di melata”.
A seguito di ciò, gli attivisti invitano l’Amministrazione Comunale “a intervenire al più presto mettendo in atto tutte le disposizioni previste dalla normativa vigente, tra l’altro già applicate nelle maggiori città interessate dalla infestazione dell’insetto patogeno. Si ricorda infatti che queste cure stanno funzionando già in numerose città italiane tra cui Roma. Segnaliamo che gli alberi interessati sono 18, di cui 14 pini e 4 cedri. Per l’occa – sione mettiamo a disposizione, le nostre competenze e professionalità per la risoluzione del problema”.
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