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AVELLINO- In città è l’ora delle accuse incrociate, all’indomani dell’annuncio da parte del sindaco Gianluca Festa della rinuncia dell’architetto Massimiliano Fuksas al progetto di restauro dell’ex Dogana.

Da un lato il sindaco ribadisce il suo rammarico per “una grande occasione che la città si sta lasciando sfuggire a causa di non più di venti persone che, per vari motivi che non voglio nemmeno analizzare, contestano la scelta di prestigio” Il riferimento è principalmente e ancora una volta all’Ordine provinciale degli architetti e al suo Presidente, Erminio Petecca che, secondo il sindaco con la serie di diffide poste come una sorta di veto alla figura di Fuksas, lo hanno fatto scoraggiare a lavorare ad Avellino.

Per contro Petecca ribadisce come il nocciolo della questione sia legato esclusivamente all’iter procedurale avviato dal Comune capoluogo per un affidamento diretto che, tra l’altro, secondo i dirigenti comunali ancora è carente dell’aggiudicazione definitiva oltre che dalla firma dell’architetto. Intanto il Presidente dell’ordine irpino ha inviato una lettera al Prefetto di Avellino Paola Spena, perchè riporti la dialettica tra istituzioni e ordini professionali a livelli di civiltà oltre a meditare di adire le vie legali rispetto alle esternazioni del sindaco Festa rivolte alla sua persona durante la diretta facebook del lunedì sera.

Ma anche l’amministrazione Festa starebbe valutando se sussistono gli estremi per appellarsi alla serie di diffide dell’Ordine degli architetti che hanno bloccato tutta l’operazione. Chi invita il sindaco “a non scaricare su altri colpe da attribuire a scelte che ancora una volta non seguono le regole della pubblica amministrazione”, sono i membri delle Commissioni cultura e lavori pubblici che ieri mattina hanno chiamato in audizione il Rup del procedimento della Dogana, l’ingegner Gaetano D’Agostino, per avere lumi sulla procedura di affidamento.

“Il caso Fuksas è un caso che creato il sindaco Festa, da parte nostra non esiste alcuna preclusione sull’architetto romano- dice il consigliere Luca Cipriano- la riteniamo un’opportunità per la città, ma riteniamo che le regole siano prioritarie rispetto ai desiderata o ai capricci del nostro sindaco. Con un’analisi dei documenti, all’esito della lettura del ricorso di diffida avanzata da Inarcassa, dall’Ordine nazionale degli architetti, emerge che la procedura invece non è corretta”.

Strali nei confronti del sindaco anche dai consiglieri di maggioranza della pattuglia dei dissidenti, Alessandra Iannuzzi e Carmine Di Sapio, mentre dalla minoranza Marietta Giordano difende l’Ordine degli architetti a cui è iscritta:

“ Dal sindaco un attacco di cattivo gusto alla categoria degli architetti, nessuno di noi ha mai messo in discussione il nome di Fuksas, però non è possibile ascoltare da parte dell’Amministrazione che l’archistar fosse l’unica scelta in campo. Ogni proposta professionale è un progetto unico, del resto anche per i lavori di restauro e di recupero conservativo del Colosseo a Roma si è fatta una gara ad evidenza pubblica, non si capisce perché ad Avellino si possa bypassare così questa procedura”.

E Nando Picariello solidarizza con gli architetti: “Se sono state sollevate delle perplessità c’era – no delle ragioni per farlo. Siamo di fronte ad un sindaco che, se non sa gestire le scelte, probabilmente farebbe meglio ad occuparsi dei dinosauri, sempre che ne sia capace”.

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