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AVELLINO – Duro lavoro venerdì notte per i vigili del fuoco di Avellino che sono stati impegnati in più di 30 interventi per il forte maltempo che ha colpito Avellino e l’intera provincia. Gli interventi hanno riguardato soprattutto caduta di alberi dovuta al forte vento anche sopra i cento chilometri orari, ha spazzato il Sud: danni, seppur lievi nell’area archeologica di Pompei, le Eolie isolate da due giorni e disagi notevoli in diverse zone della Sicilia, della Sardegna, della Calabria e della Campania.
Nelle ultime ore il maltempo sembra aver concesso una tregua ma la conta dei danni è già cominciata.
La bufera di vento che ha colpito la Campania ha interessato anche l’area archeologica di Pompei, per fortuna con conseguenze limitate: è caduto un pino sull’angolo sud-ovest della Palestra Grande, all’Antiquarium divelto un cupolino di copertura sulla sommità del tetto. A causa di danni al tetto, per terminare la messa in sicurezza dello stadio San Paolo è stato rinviato di mezz’ora il calcio di inizio di Napoli-Parma.
Pioggia e vento hanno provocato danni e disagi in tutta l’area flegrea.
“Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico con 7.275 i comuni complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale)”, una situazione “che mette di fatto in pericolo 7 milioni gli italiani che vivono in queste aree in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico anomalo che condiziona la vita e il lavoro”. Lo precisa la Coldiretti che oggi a pubblicato un’elaborazione dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), in relazione all’ultima ondata di maltempo
“A pagare un conto salato -segnala la Coldiretti- è l’agricoltura italiana che per effetto dei cambiamenti climatici per gli eventi estremi ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali”.
Dall’inizio dell’autunno lungo la Penisola si sono verificate ben 91 trombe d’aria, un numero superiore del 56% a quello dello stesso periodo dello scorso anno.
Una perturbazione violenta che, sottolinea la Coldiretti, “fa salire il conto degli eventi estremi di un autunno pazzo in cui si sono registrati in media 4 nubifragi al giorno fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine”.
“L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Una situazione che preoccupa sempre più gli italiani con 3 su 4 (75%) spaventati dai cambiamenti climatici”.

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