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SOLOFRA- Verificare la genuinità dei dati che sono stati inviati a marzo scorso alla Regione Campania e che hanno determinato la soppressione del Pronto Soccorso del Landolfi di Solofra, trasformato in un Punto di Primo Soccorso, nominando un consulente tecnico. E’ quello che con un’integrazione all’esposto per un presunto caso di malasanità legato al sovraffollamento del Reparto del Moscati dopo la chiusura di Solofra, ha chiesto alla Procura la dottoressa Angela Marcarelli, coordinatrice dell’Assemblea di Cittadinanza Attiva Montefalcione-Avellino- Bassa Irpinia della Rete Tribunale per i diritti del Malato di Avellino.
Nuovi elementi che fanno seguito all’esposto già presentato il 25 maggio scorso presso la stazione dei Carabinieri di Montefalcione e che si riferiscono ad un atto propedeutico alla definizione del Drgc 201 del 19 maggio scorso, quello con cui è stata sancita la modifica del Piano Ospedaliero. Cittadinanza Attiva aveva già chiesto di verificare eventuali profili penali sulla circostanza che la chiusura del Pronto Soccorso di Solofra, con i suoi ventimila accessi annui, finisse per aggravare il sovraffollamento del Pronto Soccorso di Avellino con conseguenze sia per la sicurezza degli operatori sanitari che per la presa in carico dei pazienti.
Ora il movimento per la tutela del malato è costretto a rivolgersi nuovamente alla Procura, anche alla luce del silenzio sulla richiesta, giunta fino al Ministero della Salute dell’annullamento in autotutela del provvedimento con cui di fatto è stato sostituito il Pronto Soccorso con il punto di Primo Soccorso. Il fatto nuovo intervenuto è legato proprio all’intervento del sindaco di Solofra Michele Vignola nel corso della manifestazione di protesta del 24 giugno scorso.Secondo quanto affermato dal sindaco la soppressione del Pronto Soccorso sarebbe avvenuta sulla base di una relazione inviata alla Regione nel febbraio-marzo scorso con dati presuntamente falsi, perché erano riferiti all’anno del Covid-19 e non ai dati ordinari di ricoveri,. accessi al Pronto Soccorso, interventi chirurgici e parti che erano stati realizzati negli anni precedenti presso la struttura sanitaria della cittadina conciaria.
Dichiarazioni che sono state riprese dalla delegazione del Tribunale del Malato presente alla manifestazione di giovedì a Solofra. Per questo alla luce di questi nuovi elementi, è stata sollecitata la Procura affinché valuti la nomina di un consulente tecnico d’ifficio per verificare se i dati forniti e posti alla base del DCGR 201, quello al centro della protesta, siano genuini o meno.
Ed in particolare se rispetto ai dati che sono contenuti nella relazione fosse giustificata la rimodulazione del Presidio ospedaliero di Solofra. Se la scelta di un Punto di Primo Soccorso sia in linea con i parametri di legge ed in particolare con tutti gli standard a livello qualitatitvo e tecnologico previsti dal decreto ministeriale di riferimento, quello del 2015. Anche perché proprio quest’esame il Landolfi lo aveva già superato positivamente con l’approvazione del Ministero del famoso decreto 29 del 2018, per questo era stato inserito nel Piano Ospedaliero Regionale della Rete di Emergenze Urgenze della provincia di Avellino.
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