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AVELLINO- Dopo la punta record degli ultimi due giorni, le vaccinazioni proseguono quasi a pieno ritmo e non si fermeranno nemmeno nel week end del primo maggio. Tra l’altro con l’imminente arrivo delle dosi di Astrazeneca, l’Asl Avellino è nella possibilità di riprendere le convocazioni degli over 60. Nella giornata di oggi, sabato 1 maggio, saranno attivi 23 centri irpini, ad eccezione di quello del Comune di Monterano.
Si lavora a ritmi serrata anche presso il drive trough della caserma Berardi di Avellino dove è stata montata anche la tenda che l’Esercito italiano precedentemente aveva messo a disposizione del drive- in per i tamponi di Campo Genova. Il manager dell’Asl Avellino, Maria Morgante, conferma che sono in arrivo nuove dosi di vaccino AstraZeneca, riservato ai cittadini dai 60 ai 79 anni che da quasi due settimane non ricevono convocazioni: dalla prossima settimana via alla somministrazione.
Dalla prossima settimana, dunque, prima dose alle fasce dai 60 ai 69 anni e dai 70 ai 79 anni. E sempre ad inizio della settimana prossima, a Palazzo Santo Lucia a Napoli si discuterà anche della possibilità di vaccinare i dipendenti del trasporto publlico locale: dopo Eav anche Air mobilità si appresta a chiedere di effettuare la somministrazione al proprio personale presso i locali della sede aziendale a Pianodardine.
Restano ancora in attesa i volontari del pubblico soccorso. nonostante i numerosi appelli lanciati. A fare il punto sulla campagna vaccinale anche il Governatore campano Vincenzo De Luca: “C’è una tuta mimetica su un paio di anfibi che abbiamo visto vagare per l’Italia, ma ancora oggi tolgono 211 mila vaccini ai cittadini campani”.
Non lo nomina apertamente ma è chiaro il riferimento al Commissario Straordinario Figliuolo da parte del presidente De Luca nel corso del suo consueto appuntamento social del venerdì pomeriggio per fare il punto sull’emergenza Covid. La battaglia del governatore è sempre la stessa e riguarda i criteri di distribuzioni delle dose tra le varie regioni d’Italia.
“E’ uno scandalo che continua, una vergogna nazionale che si consuma nel silenzio generale – attacca De Luca -. Nessuno dice niente in questo benedetto Paese, nè nel mondo dell’informazione, nè gli intellettuali, il pensiero meridionalista, coloro che rispettano la Costituzione o le persone serie”.
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