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115.289 le dosi di vaccino somministrate nell’ambito della Campagna Vaccinale Anti-covid 19, di cui: 82.482 prime dosi ( il 25% circa della popolazione adulta) 32.807 seconde dosi ( il 10 % circa della popolazione adulta) Attualmente l’Azienda Sanitaria Locale è impegnata nella vaccinazione delle categorie prioritarie, secondo il Piano Vaccinale, con il completamento della vaccinazione per gli over 80 non deambulanti, i fragili e i disabili, oltre alle altre categorie previste come caregiver, over 70 e over 60. Intanto però ieri è arrivato un nuovo stop: sospese le vaccinazioni a Cervinara, Lioni, Montella, Monteforte, Montoro, Mugnano e Solofra. Quando le scorse scarseggiano ormai è fisiologico.
E’ questo uno dei motivi fondamentali dei ritardo. A farsi portavoce della protesta il sindaco di Solofra Michele Vignola: “Non è la prima volta che capita. E pensare che il centro è il riferimento anche per i Comuni di Serino, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino e Santo Stefano del Sole. Una delle aree più colpite dal Covid”. Il sindaco chiede che ci sia più continuità nella campagna di immunizzazione e soprattutto una diversa organizzazione:
“Mentre aumentano i contagi e le scuole sono chiuse sarebbe necessario accelerare. Il nostro centro somministra 200 vaccini al giorno 200 vaccini, Aprire e chiudere non è positivo. Solo la sera prima ci viene comunicato che il giorno dopo il centro vaccinale resta chiuso senza spiegare la motivazione. Ci stiamo adoperando attraverso la Solofra Service per aprire un nuovo centro vaccinale come previsto dal protocollo tra Governo, sindacati e Confindustria, per immunizzare imprenditori, operai e le loro famiglie”.
Il primo cittadino fa il punto della situazione: “Non abbiamo ancor iniziato con gli over 60. I fragili e disabili devono essere completati”. Incomprensibile il rifiuto del manager del Moscati Pizzuti alla richiesta di poter utilizzare i locali del Landolfi, dice Vignola: “L’ospedale è inutilizzato, al momento ci sono solo i pazienti Covid. Il centro sociale che abbiamo allestito è funzionale ma certamente non si spiega come mai tutte le categorie della bassa Irpinia sono sono state costrette a recarsi fino a Sant’Angelo e Ariano per fare il vaccino”.
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