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Al momento le dosi disponibili consentono solamente la somministrazione della seconda dose di vaccino ai soggetti che hanno ricevuto già la prima dose. La seconda dose di richiamo, infatti, viene già calendarizzata dal Centro Vaccinale all’atto della somministrazione della prima dose e deve essere garantita nei tempi previsti; pertanto, i soggetti prenotati sia nei Centri vaccinali che presso il domicilio, verranno convocati nei tempi dettati in base alla disponibilità di vaccini.
L’Asl di Avellino aveva già avvisato delle difficoltà a cui si stava per andare incontro: mancano gli approvvigionamenti di siero per coprire la fascia degli ultraottantenni che sono rimasti fuori, per svariati motivi, dalla prima chiamata, nei centri vaccinali irpini. Se ne contano oltre cinquemila, spalmati su tutta la provincia. Con non poche proteste da ogni parte, oltre alle preoccupazioni, in una condizione di grande pressione anche per il caso AstraZeneca. Ed è così che si sta procedendo in questi giorni: le scorte servono a coprire le seconde dosi, partite lunedì ad Altavilla Irpina, Cervinara, Montemarano e Solofra.
La consegna di un numero maggiore di vaccini, auspicabile nelle prossime settimane, consentirà di aumentare le forze in campo, aumentano sia la somministrazione giornaliera sia il numero di Centri Vaccinali attivi contemporaneamente. Inoltre, si ricorda che è aperta la piattaforma telematica anche per le adesioni alle vaccinazioni riservate ai campani con oltre 70. Non solo. sono ore di grande concitazione tra i medici di base, chiamati dalla Regione a caricare da oggi le richieste sulla piattaforma Soresa per le persone fragili. Anche qui, un caos, per più di un motivo.
Intanto, con il ritardo nella fornitura dei vaccini, non si sa quando partiranno le vaccinazioni sia per gli over 70 che per i soggetti fragili. I medici sottolineano che l’inserimento dei dati alle piattaforme di adesione alla campagna vaccinale «non rientra nell’accordo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e la Regione secondo cui – spiegano – i medici danno la propria disponibilità a vaccinare presso i propri studi o presso le strutture indicate».
Ma al di là delle critiche alla procedura indicata dalla Regione, i medici di base sottolineano che a 24 ore dall’apertura della piattaforma non hanno ancora ricevuto alcuna informazione su come procedere, alcuna credenziale di accesso. E’ il caos.
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