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AVELLINO- Vaccini ancora a rilento, fase uno che ora si dovrebbe chiudere non senza incognite entro febbraio e scorte che saranno sufficienti solo per una settimana. E’ lo stato dell’arte di una campagna che cammina piano, soprattutto a causa del rebus forniture. Il virus invece continua a circolare, anche se meno velocemente nelle ultime ore. Intanto i vaccini. Si attende la fornitura delle dosi di Moderna. Mille almeno, quelle necessarie per coprire le Case di Riposo. Ma la vera incognita è legata ai medici, farmacisti e odontoiatri che sono ancora in attesa. Qualcosa come 1200 professionisti.
La chiusura della fase 1 sembra ancora lontana. E si allunga di fatto anche quella territoriale. Marzo, forse. A martedì l’Asl aveva eseguito 711 richiami, un migliaio fino a ieri. All’appello mancano più di 3000 vaccinazioni. E mentre il vaccino va a rilento, corre invece il contagio. Dal bollettino di ieri sono 47 casi trovati su 1.274 tamponi processati. Nel dettaglio, riguardano persone residenti: 5 ad Ariano Irpino; 1 ad Atripalda; 3 ad Avellino; 3 a Bagnoli Irpino; 1 a Cervinara; 1 a Chianche; 3 a Chiusano di San Domenico; 1 a Domicella; 2 a Mirabella Eclano; 3 a Montefalcione; 1 a Montefusco; 8 a Montella; 1 a Montemiletto; 1 a Mugnano del Cardinale; 2 a Nusco; 1 a Pago Vallo Lauro; 2 a San Martino Valle Caudina; 1 a Santa Paolina; 2 a Scampitella; 1 a Sorbo Serpico; 1 a Taurasi; 2 a Vallata; 1 a Volturara Irpina.
Confermato in buona parte il dato sul contagio a Montella. Otto casi, dodici quelli segnalati dal Comune, che è stato chiuso dal sindaco Buonopane per sanificazione. Una adesione alta ai test sierologici e tampone previsti nelle due giornate di ieri e l’altro ieri presso il palazzetto dello sport. Lo screening lo ricordiamo è stato voluto dall’Asl di Avellino di concerto con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, insieme all’Azienda Ospedaliera dei Colli e al Comune di Ariano Irpino nell’ambito della ricerca scientifica sul Covid19.
La risposta è stata dirompente, nella prima giornata su 341 cittadini chiamati hanno risposto presente ben 318 persone. Ieri il numero è stato leggermente inferiore ma comunque rende importante quanto fatto ad Ariano. Si potrà capire quanti anticorpi sono ancora presenti, dopo otto mesi dallo screening di maggio scorso e servirà alla comunità scientifica per verificare se questo patrimonio resta o cessa e quindi potrebbe servire anche rispetto alla realizzazione di un vaccino. Un eventuale vaccino che potrebbe produrre qualche gruppo italiano.
Il cosiddetto follow up ha riguardato 750 persone di Ariano che erano risultate positive al Covid 19, nell’ambito dello screening di massa che si svolse nel maggio dell’anno scorso. E quindi ora su questi soggetti si fonda la ricerca scientifica per capire la durata della memorizza immunitaria nei soggetti che hanno contratto il virus. Questo l’obiettivo del monitoraggio di questa due giorni. I dati raccolti nelle due giornate saranno analizzati e comparati con quelli di 8 mesi fa. Ora tocca agli scienziati e ai lavoratori appositi studiare il virus e la risposta immunitaria nella sua evoluzione temporale. Un aiuto fondamentale alla ricerca e si potrà offrire ad altre realtà territoriali un modello da applicare.
E ieri è stato reso noto anche il dato degli infortuni sul lavoro da Covid. Nella provincia di Avellino si registrano 355 casi, di cui 198 donne e 157 uomini con un’incidenza del 5% sul dato della Regione.Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce l’avvocato Pudda di Rödl & Partner – La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato.”
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