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AVELLINO- Più che una corsa al vaccino, quella che da giorni interessa la campagna partita in Irpinia per contrastare il Covid con l’antidoto, il primo, quello della Pfizer-Biontech, sembra più un ingorgo, con la platea delle categorie che invocano attenzione e priorità nella somministrazione, anche perchè a contatto stretto con l’utenza, aumentano sempre di più. Dopo i medici di medicina generale, gli specialisti ambulatoriali che ieri hanno anche minacciato di sospendere le visite domiciliari, ad invocare tempi certi e dosi di vaccino per i volontari in prima linea nel settore della sanità sono state le associazioni che si occupano dell’assistenza in provincia di Avellino.
I referenti provinciali di Croce Rossa, Misericordia e Anpas, Aurelio Mazzocca, Guido D’Avanzo e Vincenzo Aquino, hanno scritto infatti all’Asl di Avellino, ai referenti delle are interessate alla campagna di vaccinazioni e al Prefetto Paola Spena, proprio per sollecitare la somministrazione delle dosi anche ai loro volontari. Si legge nella nota inviata: «Premesso che Anpas, Misericordie e Croce Rossa sono Enti del Terzo Settore iscritti al registro Volontariato della Regione Campania; in conformità a quanto previsto dai vigenti statuti le nostre associazioni svolgono in via esclusiva o prevalente per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale».
E sono stati ripercorsi tutti gli interventi in prima linea realizzati dalle associazioni, un lungo elenco: « interventi, servizi e prestazioni sociali e socio-sanitarie, anche per assistenza alla popolazione; interventi e prestazioni sanitarie, tra le quali trasporto dei malati, e dei feriti a mezzo di ambulanza o altro mezzo associativo; pronto soccorso a persone colpite da infortunio accidentale» tutti interventi per cui «Il personale suindicato è in constante contatto con strutture ospedaliere, pazienti con varie patologie tra le quali anche il covid-19;Tanto ciò premesso, considerato e rilevato. Si chiede l’effettuazione delle vaccinazioni COVID-19 Comirnaty – BioNTech/Pfizer per il personale socio sanitario delle nostre Associazioni.»
E Aurelio Mazzocca , presidente provinciale della Croce Rossa ha chiarito che la nota nasce dall’esigenza di avere tempi certi e la disponibilità di dosi per il personale volontario. Per la sola Croce Rossa si tratta di almeno trecento persone. «Quello che abbiamo chiesto all’Asl è principalmente vaccinare i nostri volontari. Non è che è stato definito un cronoprogramma per il vaccino o un termine o ci è stata consegnata una data precisa. Chiediamo di programmare dei vaccini per questi volontari che sono attivi a livello sanitari. Quelli che si occupano del trasporto e dei rapporti con gli ospedali. Anche perchè le nostre attività ci mettono a stretto contatto con positivi e sospetti positivi, in questo senso siamo più in pericolo degli altri. – Non possiamo e non vogliamo sottrarci ai nostri compiti in una fase determinante della gestione della pandemia. Ed è scontato dire che senza i volontari verrebbe a mancare lo scheletro dell’assistenza nella nostra provincia. Pronto spesa, servizio sanitario, distribuzione farmaci, assistenza agli anziani: sono questi i principali campi di intervento della Croce Rossa».
Richiesta che è stata firmata anche dal presidente della Misericordia di Avellino, Guido D’Avanzo, per i volontari, solo in città almeno 140, che sono in prima linea nell’assistenza: ««Crediamo che sia sacrosanto vaccinare i nostri volontari, proprio perchè siamo noi ad entrare ed uscire dagli ospedali per ogni tipo di emergenza. Ci occupiamo del trasporto dei malati, del primo soccorso ed anche del trasferimento negli ospedali delle altre Regioni. Siamo noi a portare quotidianamente i dializzati nei centri specializzati, consegniamo i prelievi, siamo a contatto con i sospetti Covid». Un appello, quello delle Associazioni, che ha una importante rilevanza.
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