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«Non mi stancherò mai di dirlo, e di ripeterlo: vanno vaccinati in linea prioritaria i medici di medicina generale. Siamo molto risentiti per questa situazione ». Francesco Sellitto parla da presidente dell’Ordine, ma prima di tutto da medico di famiglia. Nel suo studio ha avuto contatti con una quarantina di persone in mattinata, ha continuato a vedere pazienti nel pomeriggio.
«Di questo passo posso arrivare a sessanta, settanta pazienti in una giornata. Mi dicano, chi ha più contatti, un medico o un amministrativo seppure in sanità? Per carità, tutti dovremo vaccinarci, ma che dire, se non vengono considerati in linea prioritaria i medici di base, accanto operatori sanitari in prima linea negli ospedali?». Il presidente dell’Ordine provinciale rincara la dose, lo ha fatto su queste colonne qualche giorno fa. Ieri le dure parole di un altro medico, Stefano La Verde, nella qualità di rappresentante del Sindacato Medici Italiani. «Siamo risentiti anche per le risposte che ci vengono date – continua Sellitto- Non siamo ora tra i primi ad essere immunizzati perché così sarebbe indicato dai protocolli nazionali ».
L’Unità di crisi regionale, come riportiamo nel box in pagina, nella fase 1 indica le categorie prioritarie destinatarie della vaccinazione: gli operatori sanitari, sociosanitari e socioassistenziali e i residenti ed operatori delle strutture per anziani socio-sanitarie e socio-assistenziali. Allo stato, la Regione Campania dispone unicamente di indicazioni per l’implementazione della vaccinazione anti SarsCov- 2/Covid-19 per la prima fascia di priorità di accesso con l’unico vaccino disponibile in Campania (Pfizer-BioNtech).
Tutto bene, se non fosse che imedici non sono nelle priorità. «I medici di medicina generale vanno individuati assieme con gli ospedalieri, spero che questa cosa venga recepita immediatamente – incalza sempre Sellitto- Nelle altre regioni addirittura stanno vaccinando gli specializzandi, noi invece siamo costretti ad elemosinare un nostro diritto, vista la nostra funzione, che ci porta a contatto con la gente. Non si può prescindere da questa cosa così semplice – osserva -Mi auguro che si intervenga apportando al più presto questo cambio di programma.
Nel rispetto di tutti, mi chiedo quale sia il criterio secondo cui vengono prima i medici veterinari, e il personale delle pulizie negli ospedali, o gli amministrativi. Per queste categorie si ipotizzano rapporti minimi con il pubblico, per noi si tratta di una platea molto estesa. Lo dico, lo ripeto, lo stradico, serve fare subito, fare presto». Una condizione che fa il paio con la prima fase del lockdown, 2020, un anno fa, quando ai medici di medicina generale mancavano i presìdi sanitari.
Lo ha ricordato anche Stefano La Verde, nel suo duro intervento di ieri, che fu l’Ordine a intervenire per riuscire a garantire il necessario ai professionisti. Molti di loro, in quella fase, si sono pure attrezzati facendo da sè. «In tanti si sono ammalati, tanti sono morti, in Italia, – ricorda Sellitto- e dei medici morti oltre la metà sono di medicina generale. Penso che questo significhi qualcosa, che debba far riflettere ».
Nel prospetto indicato dalla Regione Campania, e che riportiamo qui a lato, la categoria risulta al sesto posto. «Non è una cronologia – sottolinea- è un elenco, ma in ogni caso arriviamo dopo gli amministrativi e le direzioni strategiche. Torno a dire quello che sto sostenendo da tempo e lo dirò altre centomila volte: va ribadito che se non si vaccinano i medici non si fa prevenzione. Ora siamo qui, tutti in attesa. Sappiamo che mercoledì verranno vaccinati i veterinari.
I colleghi, ad ogni notizia del genere, si arrabbiano, mi telefonano, e io devo ovviamente rispondere, e più che farmi sentire non so più come riuscire a far passare questo ragionamento così semplice. Sembra che stia elemosinando, ma non voglio, non debbo farlo, perché è una cosa che ci spetta per diritto. Che si attivino immediatamente. Altrimenti siamo disponibili anche a vaccinarci tra di noi, basta che ci diano i vaccini». Una previsione, pessimistica, la azzarda. «Vedrà, potrebbe anche passare un mese prima che ci sottopongano al vaccino… Chi vivrà vedrà».
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