3 minuti per la lettura
Saranno ricevuti questa mattina in Prefettura i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Ieri la richiesta al prefetto Paola Spena di un confronto per fare il punto sulla situazione della provincia in vista del rientro in classe previsto per il 7 gennaio. Una richiesta che si affianca a quella dei dati relativi al contagio e al numero degli studenti pendolari. Si sottolinea con amarezza come “tutti gli sforzi organizzativi previsti per il rientro non hanno previsto il coinvolgimento dei lavoratori, eppure i settori sono molteplici, Istruzione, Trasporto, Appalti, Pubblica Amministrazione, Sanità”.
“Non siamo contrari a prescindere – si legge nella nota dei sindacati – ma è fondamentale avere tutti i dati che ci consentano di formulare la nostra proposta per la riapertura in sicurezza. Non vogliamo essere chiamati solo per la ratifica di quanto deciso da altri perchè siamo soggetti rappresentativi e proattivi”. Durissimo Luigi Simeone, segretario provinciale della Uil: “Dopo un primo incontro in prefettura sappiamo che si sta lavorando ad un Protocollo che a nostro giudizio non trova punti di riferimento. Nessuna delle categoria della Scuola è stata coinvolta, nonostante si parli di cambiamento di orari, di novità nell’accesso e nel deflusso dai Comuni, dai centri urbani e dalle scuola.
La Uil ha chiesto in base a quali dati sono state fatte le valutazioni che sarebbero oggetto del Protocollo, e mentre noi siamo in attesa di risposte, la stesura del documento da inviare alla Regione Campania sembra andare avanti. Siamo sconcertati dal fatto che a poco più di una settimana da una possibile ripresa, nessuno del personale della Scuola e dei Trasporti (altra grande incognita) conosca tempi e modi di svolgimento del proprio lavoro. Per i Trasporti. ad esempio, non si capisce con quale aumento di corse l’Air Mobilità vorrà garantire il servizio. Si vocifera l’impiego di privati, ma come? A che titolo? La Uil si riserva tutte le azioni di lotta possibili a tutela di lavoratori ed utenti”.
Quindi i sindacati ribadiscono le richieste già formulate nel corso del confronto in Prefettura dei giorni scorsi. In relazione agli istituti del primo ciclo si chiede se sia stata rilevata la necessità di risorse aggiuntive per garantire il rispetto dei limiti del 50% di capienza degli scuolabus. Per quel che riguarda gli istituti del secondo ciclo ci la volontà è quella di capire se la proposta del doppio tutno con sfasamento di un’ora e mezza per gli ingressi del biennio e del triennio nasca dall’analisi di dati reali.
“Questi dati – si legge nella nota – sono necessari per stimare se il doppio turno è effettivamente realizzabile tenuto anche conto della difficoltà oggettiva di strutturazione degli orari scolastici nella medesima scuola tra biennio e triennio, della esistenza di cattedre orario esterne, ovvero della ripartizione dell’orario di servizio dei docenti in scuole diverse dello stesso comune ma anche di comuni diversi”.
Al tempo stesso si chiedono “i dati numerici degli spostamenti degli studenti aggregati per comune di partenza e comune, istituto di arrivo e classe corrispondente. La ratio di questa richiesta è legata alla necessità di comprendere l’effettiva necessità dello sfalsamento orario. Potrebbe verificarsi una mancata corrispondenza di equilibrio numerico tra studenti del biennio e del triennio, cosa che vanificherebbe lo sforzo organizzativo degli istituti”.
Si ribadisce, inoltre, come “la realizzazione delle misure di sfalsamento orario necessita di ampliamento organico non solo del profilo docente ma anche del profilo Ata, atteso che l’orario di funzionamento degli istituti è ampliato e determina una diversa organizzazione del lavoro”. Di qui la richiesta di fare presente questa necessità al governo e di conoscere l’eventuale cronoprogramma stabilito per i diversi ordini di scuola che incroci l’andamento epidemiologico. L’ultimo punto è quello legato al rafforzamento dei presidi di medicina territoriale, all’entità degli stanziamenti regionali che supporteranno lo screening periodico e il tracciamento.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA