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AVELLA- La speranza che quella giovane «combattente» potesse sconfiggere il Covid si è infranta intorno alle quindici di ieri, quando il cuore di Chiara Vittoria si è fermato. E quello di tutta l’Irpinia invece piange, triste per quella ragazza «speciale» per cui un’intera provincia faceva il tifo.
I medici del Moscati, l’equipe che al Covid Hospital segue i pazienti intubati in quella che è la zona rossa della Palazzina Alpi hanno tentato in ogni modo di strappare la giovane al maledetto virus. Ma le sue condizioni di salute già deboli e l’insidiosità del Covid hanno determinato il più tragico dei finali.
Chiara è la vittima più giovane dall’inizio della pandemia, che solo in questa seconda ondata ha mietuto già più di cento morti. Avella e tutta l’Irpinia sono sotto choc per l’epilogo di questa tristissima storia iniziata qualche settimana fa. Risultata positiva al Covid19 nel comune mandamentale che è stato uno dei maggiori «fcolai» di questa seconda ondata, la diciasettenne era stata ricoverata al Covid Hospital dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino dal 23 novembre scorso. Chiara era affetta da gravi patologie congenite e quelle hanno concorso sicuramente al suo peggioramento.
Due giorni dopo il ricovero la ragazza era stata intubata stata sottoposta ieri ad intervento di tracheoscopia ed era stata ricoverata nella Terapia Intensiva del C ovid Hospital. Quella dove ieri è deceduta. Uno dei primi a dare il triste annuncio alla comunità è stato Don Giuseppe Parisi, il sacerdote di Avella che in questi giorni di ansia per la sorte della piccola Chiara è stato vicino alla famiglia e ha invitato più volte lacomunità religiosa della cittadina mandamentale a dedicare una preghiera alla diciassettenne, soprattutto nei momenti in cui le sue condizioni sono apparse più critiche.
«La nostra dolce Chiara ora vive avvolta nella gloria di Dio» ha scritto il sacerdote. Sarà lui ad officiare alle quindici di oggi pomeriggio la funzione religiosa nella Chiesa di San Giovanni ad Avella. La piccola Chiara lascia il papà Antonio e la mamma Giuseppina D’Elia ed una sorella, Lucia. Cordoglio e vicinanza alla famiglia, anche se a distanza a causa delle restrizioni dettate dal Covid, è arrivato da ogni angolo della provincia. Tantissime le reazioni dai paesi vicini e da tutta L’Irpinia. Ad Avella c’è un intera comunità in lutto. Lo dimostrano le parole del sindaco Domenico Biancardi, ma anche dei rappresentanti della società civile nel comune mandamentale.
A partire da Vincenza Luciano, avvocato e consigliera di Parità alla Provincia di Avellino: «Non lo so che cosa è rimasto della battaglia (contro i mulini a vento) fatta per Chiara, tanti anni fa. Credo nulla. Ci hanno odiati e detestati. Antonio e Giuseppina, invece, andavano solo capiti. Mi ricordo quello che venne detto ad Antonio: una noce nel sacco non fa rumore. Antonio rispose: una buona campana sa farsi sentire anche da molto lontano.Sono stata testimone per un bel po’ di tempo di quanto amore Antonio e Giuseppina avevano per Chiara e della loro voglia di garantirle, a tutti i costi, la migliore vita possibile».
L’ex sindaco Rino Pecchia «Non può che dispiacere la morte di una ragazza come lei che sicuramente in cielo sarà un Angelo» Pellegrino Vittoria consigliere comunale di minoranza e zio della ragazza dice:«Purtroppo non sarà possibile esprimere vicinanza alla famiglia andando a casa. In queste circostanze non si può far altro che rispettare le regole restando a casa in questo periodo particolare», Pietro Luciano direttore del gruppo archeologico “Amadeo Maiuri ” commenta così:«È una perdita soprattutto per i genitori che hanno fatto diverse battaglie per i diritti della figlia che hanno strettamente voluto. L’aspetto più negativo di questo virus purtroppo è che non possiamo stare ne vicino ad un amico in queste circostanze recandoci ai funerali se non esprimere il cordoglio con altri mezzi tra cui i mass media le condoglianze alla famiglia».
Cordoglio, quello espresso anche dal consigliere comunale Chiara Cacace: «Ci sono vite che anche se brevi non smetteranno mai di far luce e riscaldare i cuori. Ciao Chiara ti ricorderò e sarai sempre nel cuore di chi ha incontrato il tuo infinito sorriso. Avella oggi è triste ed abbraccia con immenso amore Giuseppina, Antonio e Lucia». Tantissimi non potranno partecipare al rito funebre previsto nel pomeriggio, perché in conformità alle norme Covid sarà celebrato in forma privata anche se presso la collegiata di San Giovanni che ha una capienza maggiore. Tutta la cittadina mandamentale si fermerà.
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