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AVELLIN0 – “Mentre il Governo continua a ‘sponsorizzare’ decreti ed annunciare sostegno a famiglie e ad imprese, ogni giorno, il nostro Paese diventa sempre più povero.
Da uno studio effettuato dell’Ugl, infatti, emerge che, già da maggio, 4.4 milioni di italiani (il 7,3 % della popolazione) potrebbero trovarsi in condizioni di emergenza alimentare, cioè senza soldi per comprare il cibo.
Servono garanzie, abbiamo bisogno di interventi forti ed immediati proprio perché ci troviamo di fronte ad una crisi difficile da estirpare.
Molti lavoratori sono ancora in attesa della cassa integrazione ma, nel frattempo, in questo lockdown mondiale, le bollette continuano ad arrivare, gli affitti ed i mutui seppur congelati tra non molto andranno pagati. Con quali soldi, visto che non si lavora? Chi aiuterà le piccole e medie imprese ed ogni singolo settore produttivo a risollevarsi? E chi aiuterà i tanti disoccupati a ritrovare lavoro? Tanti interrogativi a cui, però, questo Governo non dà risposte”.
Queste le parole di Costantinos Vassiliadis, segretario provinciale dell’Ugl, molto critico sulle ultime dichiarazioni del Presidente Conte.
“Una fase due in cui, oltre alle date, non si è tenuto conto delle reali difficoltà degli italiani. Durante l’ennesima conferenza stampa non è stato fatto alcun cenno sul futuro della scuola e del suo esercito di precari. Nessuna parola spesa per i bambini, per i disabili e gli anziani. Nessun chiarimento su come far ripartire concretamente il lavoro e su come far rispettare le norme di sicurezza non facendo diventare queste ultime un ulteriore costo per aziende o imprenditori.
Molti bar, ristoranti o pizzerie infatti non hanno accettato la ‘sfida’ della consegna a domicilio e molte saracinesche resteranno abbassate. Forse molti non riusciranno più ad aprire. Lavorare a queste condizioni è impossibile, anzi, è solo un costo difficile da gestire e che peserà come un macigno sulle teste di tanti imprenditori.

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