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AVELLINO- Il Comune di Avellino ottiene i cinquemila kit rapidi ordinati la scorsa settimana dal sindaco Gianluca Festa di concerto con l’Ordine dei medici provinciale, e subito esegue i primi test negli spazi messi a disposizione dal Centro diagnostico “Analisi Sa.ta” a via Pasquale Greco, alle spalle dello Stadio Partenio. Il primo a sottoporsi al test è stato proprio il Presidente dell’Ordine, Francesco Sellitto, e a seguire alcuni medici di base, come i consiglieri di opposizione Franco Russo e Nino Montanile, per un totale di circa trenta dottori che hanno avuto la priorità ad effettuare il test, così come stabilito nelle linee guida diffuse qualche giorno fa dall’amministrazione comunale. “Successivamente procederemo alle verifiche su chi è venuto a contatto con persone risultate positive al tampone, al fine di fermare la catena del contagio e circoscrivere l’azione del virus”, spiega Festa, non nascondendo le difficoltà incontrate per partire con lo screening comunale: “Abbiamo dovuto superare ostacoli e difficoltà per arrivare a questo importante obiettivo, ma non ci siamo fatti fermare da alcun impedimento. Quando ho capito che c’era bisogno di un extra forzo rispetto a quello che stava accanendo sul territorio, sono intervenuto ordinando personalmente i test rapidi, per tutelare la salute e la sicurezza della comunità”. Una iniziativa, quella del Comune di Avellino, che torna a far accendere la polemica, a partire dagli strali del Governatore Vincenzo De Luca che, nel corso della diretta facebook del venerdì, ricorda che “il kit rapido va eseguito negli ospedali e va seguito da un tampone. Il kit dà una prima indicazione, ma la certezza è data, successivamente, dal tampone di verifica. In queste ore girano personaggi che si propongono di fare kit rapidi assolutamente inventati. Queste cose vanno fatte sulla base di protocolli di sicurezza e negli ospedali. Si rischia di portare i cittadini in situazioni sanitarie gravissime, la materia va gestita da personale medico qualificato. Dobbiamo sapere chi è che somministra i test rapidi”. Una posizione che ricalca il consigliere comunale Luca Cipriano, riprendendo la procedure sancita dalla Regione per i test immunologici, già lo scorso 19 marzo. “Ad Avellino non si capisce più niente- commenta Cipriano sul web-Il Sindaco ha iniziato a fare quattro/cinque test (non si capisce comprati da chi) presso un laboratorio privato. Non si sa come sia stato scelto, con quali procedure, con quali garanzie, con quale trasparenza. La Regione adesso manda una lettera e smentisce la procedura, boccia tutto e ribadisce che i test si possono fare solo nelle strutture pubbliche proprio per garantire uno standard unico di procedura e analisi. Intanto una azienda farmaceutica ammonisce il sindaco perché sembrerebbe che il Comune abbia copiato le loro linee guida di somministrazione sanitaria senza aver poi mai acquistato i loro prodotti”. Cipriano si riferisce alla nota della società Alpha Pharma S.r.l. che, nella qualità di distributrice in via esclusiva per il territorio nazionale del prodotto denominato VivaDiag Covid-19 IgM/IgC, chiarisce “ che i suddetti dispositivi non sono stati, fino a questo momento, venduti al Comune di Avellino, così come, invece, si legge chiaramente dalle linee guida approvate dall’Amministrazione comunale”.
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