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AVELLINO- Riutilizzo degli ex plessi ospedalieri di Avellino, ma anche del “San Giacomo” di Monteforte Irpino, sospensione in toto delle attività industriali, disciplina più stringente per le attività commerciali ancora aperte, ma soprattutto maggiore raccordo con Asl e Moscati per velocizzare la comunicazione rispetto ai risultati dei tamponi, con la possibilità di test veloci, attraverso un ruolo più centrale e diretto dei comuni con la Regione Campania
Sono solo alcune delle proposte emerse a margine nella lunga Conferenza dei sindaci tenuta ieri mattina, per le vie telematiche, su spinta del primo cittadino di Avellino, Gianluca Festa.
Oltre la metà dei 118 rappresentanti dei comuni irpini si sono collegati via skype per accogliere l’iniziativa di Festa e promuovere un’azione più sinergica, partendo proprio dal ruolo centrale del capoluogo, affinché la Regione Campania conceda più potere ai sindaci in piena emergenza coronavirus.
“Sono un’ottimista per natura, ma non si può sottacere che la fase più acuta del rischio contagio è dietro l’angolo e da questa situazione non ne usciremo per il momento”, dice in premessa la fascia tricolore di Avellino che, dopo l’incontro telematico con i suoi colleghi, ha fatto lo stesso con la stampa per la prima conferenza stampa on line, dall’inizio dell’emergenza.
Dopo le due missive che Festa già ha inviato al Governatore campano Vincenzo De Luca, è pronto a scriverne un’altra, che raccolga la sintesi delle proposte emerge nella Conferenza dei sindaci, e la richiesta dell’istituzione di un tavolo di lavoro operativo presieduto dal sindaco di Avellino.
Ed è proprio il Governatore che finisce più volte nel mirino di Festa, dopo che già nella diretta facebook di venerdì sera aveva utilizzato toni durissimi verso l’atteggiamento utilizzato da De Luca, soprattutto per quel che riguarda il territorio irpino.
“Io non voglio fare processi o scavalcare i ruoli- precisa ancora il sindaco a colloquio con la stampa- ma la percezione è che De Luca non abbia minimamente capito cosa stia accadendo nel territorio irpino, ed è giusto che gli arrivi il messaggio forte e chiaro, prima che sia troppo tardi. Il tema dirimente, lo ribadisco, resta l’utilizzo immediato delle strutture ospedaliere che già abbiamo. Oltre all’ex Maffucci che sarebbe pronto in pochissime settimane, ed una parte dell’ex Moscati di Viale Italia, con i sindaci degli altri comuni abbiamo convenuto sull’utilità anche dell’ex ospedale di Monteforte Irpino. Se il Governatore pensa di poter risolvere l’emergenza crescente di Avellino e provincia solo con l’ala Apli della Città ospedaliera, dimostra ulteriormente di non sapere cosa sta accadendo a queste latitudini, oppure gli arrivando notizie distorte”.
Una posizione amministrativa, più che politica, ci tiene a precisare Festa, “perchè questo non è tempo di fare processi a nessuno, quanto piuttosto di non rimandare scelte urgenti dinanzi ad una condizione di emergenza che, in quanto tale, va trattata con straordinarietà. Sulle scelte strategiche per i territori le amministrazioni non possono essere in secondo piano, pur rispettando il livello sanitario. Per questo è necessario questo tavolo di lavoro che permetta a noi sindaci di interfacciarsi direttamente con la Regione”.
Intanto però alle prime due missive Festa ancora non ha avuto risposte ma fa sapere che un eventuale piano B non è contemplato, perchè “andrò avanti ad oltranza per difendere il mio territorio e attivare le giuste soluzioni. I contagi in città stanno aumentando, restano altri temi che saranno integrati nella nuova missiva al Governatore, anche rispetto al potenziamento dei controlli. Non credo che ad Avellino serva Esercito o lanciafiamme- aggiunge- ma lavoriamo con gli altri sindaci a rendere le ordinanze omogenee anche per gli orari di chiusura dei negozi affinché si evitino assemblamenti che, in alcuni casi registriamo ancora. Lo stesso vale per le attività industriali e per la tutela degli operai che dovrebbero sospendere il proprio lavoro fino a cessata emergenza”.
Infine sul tema dei tamponi, come detto, i sindaci valutato l’efficacia di eventuali tamponi veloci attraverso laboratori mobili, così come chiedono maggiore chiarimenti rispetto alla efficacia delle mascherine in circolazione che non sono chirurgiche.
(SDC)
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