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AVELLINO- E’ polemica all’ospedale Moscati sull’impossibilità per i pazienti di scegliere l’oncologo per le visite ambulatoriali. Una scelta obbligata, spiegano dal Moscati, poiché alcuni medici non riuscivano a soddisfare le richieste di tutti. Di qui la necessità di adeguarsi alla direttiva regionale che prevede visite assegnate sulla base dell’ordine di prenotazione senza poter scegliere il professionista. Malgrado i pazienti siano stati avvisati per tempo i centralini sono stati presi d’assalto. L’applicazione del piano nazionale di contenimento delle liste di attesa ha finito così per scontentare davvero tutti. ” A tranquillizzare i pazienti è lo stesso Cesare Gridelli, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia “Comprendiamo che i pazienti si fidino del medico che li ha seguiti nel loro percorso ma nel terminale i medici possono trovare tutte le informazioni necessarie legate alle procedure terapeutiche seguite. Inoltre, in casi di pazienti complessi diventa fondamentale ricorrere ad un’assistenza multidisciplinare tra reparti con consultazioni allargate tra specialisti. Del resto si era creato un meccanismo insostenibile con una vera corsa a prenotare con questo o quell’altro medico che comunque causava scontento”. Sullo sfondo la questione dei presidi di continuità assistenziale. “Sono a norma in Campania?”. E’ la domanda posta a direttori generali delle Asl campane dai dottori precari del movimento ‘Medici senza carriere”, che annuncia a breve un’indagine nei presidi di continuità assistenziale territoriali.
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