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“Un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere evidenzia come la sanità campana sia nelle mani di determinati interessi privati”. Ad affermarlo il deputato 5stelle, Generoso Maraia.
“Questa indagine conferma quanto da me denunciato a Luglio 2018 attraverso una segnalazione ai ministeri competenti e quanto ribadito nell’interpellanza urgente del 26 ottobre 2018 firmata da 40 deputati del M5S campani.
Abbiamo sempre detto a chiare lettere che – spiega Maraia – in Regione Campania vi erano e vi sono 18 cliniche private che operavano ed operano abusivamente, per questo motivo andavano e purtroppo vanno ancora regolarizzate in base a ciò che prescrive l’art 2.5 dell’allegato al dm 70/2015 De Luca sapeva e come, tanto da far stampare un manifesto in cui accusava il M5S di voler far chiudere le cliniche private quando, invece, abbiamo chiesto la loro riconversione in monospecialistiche o fusione proprio per regolarizzarle e non farle chiudere”.
“De Luca ha preferito i consigli dei privati e alle nostre denunce ha risposto sempre e solo con insulti. Ha firmato la circolare del 6 settembre 2018 conoscendo bene le illegittimità presenti già nel suo cda n 8/2018, sapendo che dal 1 Gennaio 2017 ben 18 cliniche private non potevano essere più accreditate né sottoscrivere contratti con le Asl”, dice Maraia.
“Le nostre denunce sono confermate dalle parole del presidente dell’Aiop Sergio Crispino e da Vincenzo Schiavone a cui è stato sequestrato il cantiere per l’ampliamento della clinica privata Pineta Grande. Entrambi parlano delle difficoltà normative da superare per accreditare numerose cliniche private campane, giudicando questa collaborazione con la struttura commissariale del tutto normale. Peccato che non è normale aumentare i posti letto dei privati, come ha fatto De Luca, che non raggiungono i 60 posti letto. È allucinante che per i protagonisti di questa inchiesta, compresi i dirigenti della Regione, è normale fare ciò che è espressamente vietato dall’art 2.5 del Dm 70 che al massimo prevede una riconversione in monospecialistiche o la possibilità di accorpamento.
Come Movimento 5 stelle – dice ancora Maraia – denunciamo da anni questa situazione che nel tempo ha visto il presidente De Luca sempre più prono agli interessi dei privati.
In Regione Campania esistevano ed esistono oltre 18 cliniche private che non raggiungono la soglia minima dei 60 posti letto e che quindi, dal 2017, non dovrebbero più esistere all’interno del Sistema Sanitario pubblico Regionale, né tantomeno percepire soldi pubblici per le prestazioni.
La procura di Santa Maria Capua Avetere sta indagando proprio sulle pressioni che tali cliniche hanno svolto sulla struttura commissariale e sulla Reg. Campania per evitare di chiudere e per continuare a vedere salvaguardati i propri profitti.
A partire da tali denunce da luglio 2018 fino al dicembre 2018 grazie al lavoro fatto insieme a numerosi altri parlamentari del m5s siamo riusciti, depositando due interpellanze urgenti, ad intervenire tramite il Ministero sul piano ospedaliero della Reg. Campania.
Riuscimmo, dopo quattro bozze di Piano Ospedaliero rimandate a De Luca per correggerle, ad ottenere la programmazione di un potenziamento del settore pubblico ( con ben 18 Dea di I livello), ma per quanto riguarda le cliniche private sotto i 60 posti letto, la regione oppose tutta la sua forza per scongiurare che tali cliniche potessero essere messe in discussione.
La Regione Campania ed il Presidente de Luca fecero muro in difesa delle cliniche private, addirittura diffondendo su carta intestata della Regione, volantini denigratori del Movimento 5 Stelle, rei di voler mettere in discussione i rapporti con il privato ed i posti di lavoro che attorno a tale settore si sono creati nel tempo.
L’esistenza di microcliniche private sotto soglia interessa tutte le province della Campania tranne quella di Salerno. Dunque anche le province di Avellino e di Benevento sono interessate da questo fenomeno e per tale motivo, nel 2018, ho presentato un esposto alla Procura della repubblica di Avellino.
Ad oggi – conclude – non ho ottenuto alcuna comunicazione circa il prosieguo o meno di quella indagine e diventa perciò importantissimo il lavoro che invece ha svolto la procura di Santa Maria Capua Vetere, avviando un filone di indagine molto ben strutturato che mi auguro possa contribuire a fare piena luce sulla torbida commistione tra pubblico, privati e politica nell’ambito della sanità”.
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