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AVELLINO – “Asfaltate anche noi”, c’è scritto con il gessetto sui cartelli nero dei manifestanti in nero che partecipano al flash mobilità a viale Italia per protestare contro la nuova pista ciclabile, per il momento, una lunga striscia di asfalto che squarcia la pavimentazione del marciapiede. “Un lingua di catrame buttata sui basoli di porfido che piastrellano l’unico ricordo che tutti noi avellinesi abbiamo: il viale dei Platani”, dice Rita Cesta che ha organizzato la manifestazione. “Il progetto prevede, inoltre, una limitazione del percorso della pista ciclabile il che comportata che ci sarà un ulteriore restringimento per il transito delle biciclette. Non dimentichiamo – continua Cesta – che in questa città vivono anche dei disabili e degli ipovedenti che hanno il diritto di usufruire di percorsi idonei. Se su questa pista si incrociano una carrozzella e una bicicletta mi chiedo chi la spunta”.
Insomma, si poteva fare meglio. “Prima di mettere mano a questa devastazione – continua Cesta – avremmo voluto che che ci si fosse fatti una domanda: il progetto configge con gli interessi dei cittadini? O comunque deturpa la città? Noi avremmo voluto almeno parlarne. Chiediamo semplicemente all’amministrazione comunale un confronto. Che non avviene mai: per il mercato, per il terminal bus…Fermiamo tutto, mettiamoci in discussione. Il sindaco Festa ci spieghi chi si è occupato della realizzazione del progetto, se l’assessore ai lavori o altri hanno contezza effettiva di quello che è stato fatto”.
La soluzione? “Sul marciapiede non ci può essere una pista ciclabile. Andrebbe fatta al lato della strada, nella zona destinata al parcheggio”.
Alla manifestazione anche i consiglieri di opposizione Luca Cipriano e Francesco Iandolo: “E’ assolutamente necessario fare chiarezza. Abbiamo già depositato insieme al consigliere Nicola Giordano un esposto al Comando della Polizia municipale perché, secondo noi, questa opera è stata realizzata senza le necessarie autorizzazioni”, dice Cipriano. “Porterò il caso in consiglio comunale e chiederò di ascoltare il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici in aula”, annuncia.
“E’ inconcepibile che nessuno a palazzo di città sapesse. Parliamo di una opera pubblica che è costatata 180mila euro, ci deve essere un responsabile per questo intervento, un assessore che se ne sta occupando. Invece si fa il gioco del cerino, di questo obbrobrio sembra nessuno sapesse. Aspettiamo che la Municipale intervenga sul controllo delle procedure. Questi interventi hanno necessità di autorizzazioni da parte della soprintendenza e altri organismi predisposti. Non si risponde così ai bisogni della città, non si rispetta la storia di Avellino. Sopratutto, si prendono in giro gli avellinesi che hanno voglia di spazi per andare in bicicletta. Buttare 180mila euro per questa indecorosa opera pubblica – conclude Cipriano – è veramente incomprensibile. La vicenda non finisce qui”.
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