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I dirigenti nazionali e regionali irpini del Pd e molti segretari di circolo pronti alle dimissioni dopo l’alt al congresso provinciale arrivato martedì dal Nazareno. Altri militanti hanno minacciato di stracciare la tessera. L’elezione del segretario sarebbe dovuta esserci a breve ma i vertici romani hanno deciso di riaprire il tesseramento – fino a dicembre – e rinviare tutto.

“Vergognoso è aver deciso, senza sentire nessuno, il probabile rinvio del congresso provinciale già convocato, già definito, con due segretari candidati, con 200 iscritti candidati all’assemblea provinciale. Chiediamo al Segretario Nazionale Enrico Letta di rivedere e di avocare a sé qualunque decisione sulla vicenda avellinese”. Fronte comune dei membri della direzione nazionale, Franco Vittoria, Toni Ricciardi, Vincenzo de Luca, Roberta Santaniello, con il consigliere regionale del Pd, Maurizio Petracca, e Rosetta D’Amelio, membro dell’Assemblea nazionale già presidente del Consiglio Regionale della Campania – Coordinatrice nazionale assemblee legislative regioni.

“È assolutamente vergognoso e assolutamente antidemocratico quanto è stato deciso per mano del Vice Segretario Giuseppe Provenzano e dal Coordinatore Marco Meloni. Come si può immaginare di rinviare un congresso facendolo celebrare sul tesseramento relativo all’anno in corso aprendo così ad un tesserificio scellerato? Come possono il Vice Segretario Giuseppe Provenzano e il Coordinatore Marco Meloni avallare una logica di questo tipo? Come si può immaginare di rinviare un congresso per il quale tutti il livelli del partito, dal regionale al nazionale, avevano dettato regole e tempi?

Nessuno di noi ha mai messo in discussione quelle che sono le regole stabilite dalla segreteria nazionale e oggi, al termine del percorso da voi deciso ed indicato, ci troviamo di fronte ad un cambio di regole senza che nessuno dei componenti della Direzione, dell’Assemblea e dei livelli istituzionali ne sappia nulla. Il partito così sconfessa sé stesso. Nessuno di noi è stato ascoltato – dirigenti nazionali e regionali del Partito democratico – mentre sono portate avanti le tesi di altri che si sono candidati in altre liste, che hanno sconfessato sempre le scelte del partito. Questo partito chi intende ascoltare? Chi milita da anni sostenendo il partito in ogni scelta possibile o chi lo ha sempre contrastato?

Siamo pronti – qualora la decisione non venga rivista – a rimettere nelle mani del Segretario ogni ruolo che ci vede impegnati nel partito, perché è dal Segretario nazionale che abbiamo sentito parlare di partito plurale, di partecipazione e di rilancio dei territori. Come possiamo giustificare a migliaia di iscritti che con una scelta unidirezionale qualcuno a Roma ha cancellato la data del congresso, eliminando così un momento di democrazia importante che si sarebbe dovuto svolgere tra qualche ora?

Il nostro senso di responsabilità ha bloccato per adesso le dimissioni di decine di segretari di circolo e di centinaia di iscritti che minacciano la restituzione della tessera. Per noi ci sono tutti i presupposti per portare avanti il congresso e le condizioni di base per poterlo celebrare. Intervenga il Segretario a rivedere quanto deciso, riveda queste scelte e consenta al partito di Avellino che è pronto, plurale, e vivo di celebrare il proprio congresso”.

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