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AVELLINO- Si torna in aula. Il giorno non è ancora certo, perchè dovrà essere deciso di concerto con il Procuratore Generale e il Presidente della Corte di Appello, ma dalla settimana prossima si riparte con le udienze penali anche nel Tribunale di Avellino, così come da giorni avviene in tutto il Distretto di Napoli. Ieri pomeriggio, dopo ore di discussione su come far ripartire anche il settore penale e dopo una relazione dell’Asl di Avellino sulla possibilità di utilizzare le aule in ottemperanza ai protocolli di sicurezza legati al Covid-19, è arrivata la schiarita. Con la firma del protocollo, sottoscritta dal presidente del Tribunale di Avellino Vincenzo Beatrice, dai presidenti delle Sezioni Penali Luigi Buono e Roberto Melone, dal Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio, dai rappresentanti dell’Avvocatura, Gaetano Aufiero per la Camera Penale e Nello Pizza per l’Ordine degli Avvocati di Avellino. In aula si tornerà per un numero limitato di processi. Un Fase 2 con molta cautela, ma dopo qualche settimana di attesa, così ripartirà anche Avellino. Le udienze penali saranno divise in quattro fasce. Nella prima, quella prevista per gli orari che vanno dalle 9:30 alle 10 saranno trattate le prime udienze, quelle cioè che non richiedono testimoni, il via alle istruttorie. In questo caso saranno celebrate cinque udienze per il Tribunale monocratico e quattro per quello collegiale. Sempre in aula saranno anche comunicati i rinvii delle udienze. Nella seconda fascia, quella dalle 10:30 alle 11 saranno chiamati e rinviati i processi con istruttoria, ovvero quelli che prevedono presenza di testimoni o consulenti. Con un’eccezione, nel caso cioè in cui il difensore ritenga definibile senza sentire altri testi il procedimento, per cui si rimanderà ad una data in cui si svolgerà poi la discussione. La terza fascia, dalle ore 11:15 – 12:30 prevede i processi fissati per la discussione delle parti. Se si eccede il numero di cinque processi, ci sarà un rinvio ad altra data. La quarta fascia è quella che parte dalle 12:30 e prevede la trattazione dei processi con detenuti o per imputati che abbiano misure applicate e si protrarrà fino nel pomeriggio, visto che è stato stabilito che in orario pomeridiano è scongiurato il rischio di assembramento. Definito anche il numero di udienze per il Gup/Gip. Saranno celebrate sia quelle di opposizione all’archiviazione che quelle per il rinvio a giudizio. Anche in questo caso un numero limitato, nove al massimo tra le udienze camerali e preliminari. In linea di massima saranno evitati i processi con numero superiori a due imputati. Anche sul fronte della sicurezza ci saranno misure stringenti. A partire dall’obbligo di guanti e mascherina per gli avvocati che faranno accesso al Palazzo di Giustizia, oltre ai controlli con lo scanner attivato all’ingresso per la misurazione della temperatura. E già sono stati previsti all’interno dello stesso Tribunale dei percorsi specifici per evitare che coincidano quelli di ingresso ed uscita dal Palazzo di Giustizia. Soddisfatti della definizione del Protocollo i penalisti. Il presidente Luigi Petrillo ha infatti sottolineato come «da una parte siamo contenti perché si riaprono le aule, dall’altra abbiamo sancito che l’ipotesi di processo da remoto sarà possibile in pochi casi e solo quando gli avvocati lo consentano».
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