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La segreteria provinciale, guidata da Giuseppe Morsa, i delegati ed i militanti della FIOM CGIL degli stabilimenti Ema e PoEma di Morra De Sanctis scrivono alle istituzioni locali e nazionali per chiedere il loro sostegno.

“Nell’Italia colpita dal Covid-19 i settori industriali sono entrati in crisi: non solo quelli già in difficoltà, ma anche i comparti che storicamente hanno avuto un andamento positivo con una crescita costante”.

È il caso dell’aerospazio, “secondo settore industriale del Paese dopo le automotive. In provincia di Avellino tra Ema e Poema. Con il blocco dei voli è entrato pesantemente in crisi la parte del trasporto civile che sta avendo ripercussioni gravi sulla produzione di Ema e Poema al punto che più del 50% dei lavoratori sono collocati in Cassa integrazione. Molti analisti stimano che il settore potrebbe tornare a regime non prima del 2023. In questa “tempesta perfetta” a rischiare di rimanere a terra sono i lavoratori”.

Con questo scenario “diventa indispensabile mobilitarsi al fine di mantenere vivo il progetto industriale lungimirante che nel corso del tempo ha vissuto una crescita costante”.

Per questo la Fiom, “ha chiesto che la crisi dell’aerospazio venga discussa presso il Ministero dello Sviluppo. Non è pensabile che l’intervento pubblico possa esaurirsi nel finanziamento della compagnia di trasporto aereo nazionale. Bisogna prevedere risorse anche per l’aerospazio più in generale un impegno di finanziamento pubblico che consenta al settore di superare una crisi che sarà lunga. In questo senso chiediamo ai rappresentanti istituzionali di farsi carico di sostenere la richiesta prodotta dalla Fiom”.

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