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SERIATE- I carabinieri del Ris di Parma hanno effettuato un sopralluogo all’interno della villetta di Seriate (Bergamo) dove venerdì notte è stata uccisa la professoressa in pensione Gianna Del Gaudio, che aveva 63 anni ed era originaria dell’avellinese.
La donna è stata uccisa in cucina. Una ferita secca al collo provocata da una coltellata. Poco prima dell’una il marit, Antonio Tizzani, ha chiamato i carabinieri. Quest’ultimo, attualmente, è l’unico indagato per il delitto, anche se a piede libero e come atto dovuto essendo l’unico presente al momento dell’omicidio.
Intanto, nel corso del sopralluogo nella casa del giallo, i militari hanno lavorato per diverse ore con indosso le tute bianche per effettuare alcuni rilievi di natura scientifica: al momento l’unico indagato, ma a piede libero e come «atto dovuto», resta il marito Antonio Tizzani, ex capostazione in pensione, che continua a ripetere che a uccidere la moglie è stato uno sconosciuto che indossava felpa e cappuccio. Intanto, come ricostruisce l’Eco di Bergamo, dagli accertamenti eseguiti si potuto appurare che l’ex docente di lettere è deceduta nell’arco di pochi secondi a causa del taglio alla gola che ha reciso i grossi vasi sanuigni, provocato da un’arma bianca mossa con forza e in profondità.
L’intento era quindi, a quanto pare, quello di uccidere e non di ferire quel tanto che basta per bloccare la persona e garantirsi una fuga. L’autopsia, durata quattro ore, è stata eseguita dall’équipe del dottor Andrea Verzelletti, dell’Università degli studi di Brescia. L’esame medico legale – per quanto trapela nonostante il riserbo degli inquirenti – non ha portato a evidenziare lesioni di altra natura sul corpo della donna, ad esempio da percosse, né ferite riconducibili a un tentativo di difesa.L’esame medico legale – per quanto trapela dal riserbo degli inquirenti – non ha portato a evidenziare lesioni di altra natura sul corpo della donna (per esempio da percosse) né ferite riconducibili a un’attività difensiva. Che quindi, se c’è stata, è stata molto breve e inefficace. Qualche speranza viene riposta nell’analisi dei margini ungueali, alla ricerca di eventuali tracce di Dna estraneo. Saranno tutti questi accertamenti a determinare una svolta nelle indagini? Bisognerà attendere.
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