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SOLOFRA – I lavori nel reparto di terapia intensiva saranno effettuati, l’ospedale sarà sottoposto a tutti gli interventi per metterlo a norma, saranno impiegati complessivamente intorno ai dieci milioni di euro: è la sintesi di una serie di opere che riguarderanno il Landolfi e che, per questo, potrà dirsi in qualche modo fuori dalla rischio di essere cancellato dalla geografia sanitaria irpina e campana. Sono queste le considerazioni che arrivano alla fine di una serie di atti, confronti, considerazioni, che provengono dal Comune di Solofra, dove il sindaco, Michele Vignola, ha ripreso a concentrarsi con maggiore decisione sull’argomento, dopo i mesi della quarantena e dopo i momenti di preoccupazione e di attenzione sui casi di positività che si sono verificati nella città conciaria. Ora serve guardare avanti, e soprattutto organizzare, ancor meglio di qualche mese fa, la struttura sanitaria ospedaliera. Conclusa anche un’altra fase, quella dell’adesione dei comuni che all’unanimità hanno approvato il documento nell’assemblea dei Consigli congiunti di Solofra, Montoro e Serino, nella seduta del 23 gennaio scorso, alla vigilia della pandemia.
L’ospedale Landolfi è sottoposto, in queste settimane, ad una serie di interventi. Intanto è stato approvato il piano di potenziamento delle terapie intensive, e programmati oltre 800 posti letto sul territorio nazionale. Per Solofra, sulla carta, sono previsti quattro posti letto. Il Comune di Solofra ha chiesto al manager Pizzuti garanzie anche sul personale dedicato e su terapia intensiva, intanto, i fondi raccolti in questi mesi dal Comune saranno destinati per terapia intesiva.
Tra un mese cominceranno i lavori per l’antincendio, come già annunciato dall’azienda ospedaliera, verso la fine dell’anno saranno effettuati interventi su tutta la struttura, che sarà messa a norma. Si tratta dei finanziamenti previsti dal decreto 29, quello che ha introdotto l’accorpamento e l’annessione dell’ospedale di Solofra al Moscati. Il sindaco di Solofra sta seguendo tutti i passaggi, cercando di approdare alla sintesi che si sta inseguendo da tempo. Resta tutta da capire la questione Pronto soccorso, visto che il servizio è ancora sospeso.
Non si riesce a comprenderne la ragione, ora che la fase emergenziale Covid è passata. L’allungamento dei tempi potrebbe dipendere sempre dai lavori su tutta la struttura, e che saranno effettuati reparto per reparto. Ma questa non sembra ancora essere una spiegazione plausibile.
Così come resta aperto il capitolo del decreto 29, che, stando così le cose, non è applicato nella sua completezza.
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