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AVELLINO- «Quis custodiet ipsos custodes?». La domanda di Giovenale è la stessa che in queste ore si stanno ponendo i magistrati dell’Antimafia di Napoli (i pm Henry Jhon Woodcock, Simona Rossi e Luigi Landolfi ndr) i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e i militari delle Fiamme Gialle del Nucleo Pef di Napoli. I custodi in questione sono quelli delle aste giudiziarie finite nel mirino dell’inchiesta sull’ala finanziaria del Nuovo Clan Partenio, che insieme al capitolo sul voto di scambio politico mafioso, rappresenta un’inchiesta che sta ancora svelando rtetroscena inediti e sviluppi significativi. Che nell’aria ci fosse qualche nuovo scenario era stato già chiaro all’indomani del deposito dei verbali raccolti con le deposizioni delle vittime delle aste, almeno tre quelli che tra il 16 e il 31 ottobre hanno portato alle nuove iscrizioni nel registro degli indagati di altrettanti custodi giudiziari. Così, ieri mattina, i Carabinieri agli ordini del capitano Quintino Russo e i militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli hanno bussato alle abitazioni di tre professionisti, avvocati impegnati proprio nel settore delle aste giudiziarie.
GLI INDAGATI
I tre custodi giudiziari raggiunto dal decreto di perquisizione e sequestro firmato dai pm napoletani sono Luciana Zeccardo, classe 75, Leonardo Tammaro, classe 52, Alfredo Cavallo, classe 62. Rispondono in quella che è uin’imputazione provvisoria contestata a loro carico del concorso nell’associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta insieme agli altri indagati, che da sedici passano ora a diciannove.

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