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AVELLINO- Alle 18:00 in punto di lunedì scatta il “coprifuoco” per l’ingresso in ristoranti e bar e agli esercenti viene concesso di garantire i soli servizi di asporto e di consegne a domicilio fino alle 22:30. E così l’immagine di Palmiro Ragno della pizzeria Erre Club di Avellino, diventa il simbolo nazionale della disperazione di una categoria.

“Piegato” sulla sedia all’ingresso del suo locale in via Chiesa Conservatorio, nel cuore antico della città, si lascia andare ad un lungo pianto, consolato dal figlio che cerca di fargli coraggio. Le lacrime di Palmiro, che hanno fatto il giro su tv e giornali nazionali, testimoniano più di ogni altra proposta cosa significhi per il settore della ristorazione rinunciare a lavorare in quelle ore che notoriamente portano più guadagno. Lo ha deciso il Governo nazionale, lo aveva deciso prima ancora il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, certi che le limitazioni ai luoghi di incontro possano essere una ricetta giusta per frenare la seconda e spaventosa ondata del covid19. “Ma se io non lavoro la sera, vuol dire che non ho futuro”, dice Palmiro raggiunto da microfoni e taccuini, ancora incredulo per essere diventato un simbolo. “Quella foto- continua a raccontare- l’ha diffusa su Facebook un mio collaboratore, spaventato almeno quanto noi. Con me lavora anche mio figlio che ha scelto di seguire la mia strada. La mia preoccupazione è proprio per i più giovani. Che futuro avranno”?, domanda, promettendo però “di non arrendersi”.


Intanto c’è chi preferisce non aprire proprio, almeno in questo periodo, aspettando tempi migliori. E’ il caso del pub “Macpherson Scottish Pub di via Matteotti: “Dalle 23.00 di sabato 25 ottobre non possiamo più accogliere la nostra clientela nelle ore serali. Cenerentola ha perso la scarpetta e noi lo stimolo di continuare in maniera estenuante il nostro lavoro fatto di passione e amore- dicono i proprietari Con grande amarezza noi ci fermiamo quì. Non si sa quando ripartiremo, aspettiamo tempi migliori. Lo staff del Macpherson ringrazia a tutti coloro che in questi mesi ci hanno sostenuto e incoraggiato. Ritorneremo più forti di prima, perchè vogliano chiarire che il nostro non è un addio, ma un arrivederci. Ci rivedremo prossimamente ( Conte e De Luca permettendo) con tantissime novità”.


Chi cerca di resistere ancora, sta tentando tutti i modi per riorganizzarsi e cercare di attirare la clientela anche in orari insoliti per mangiare con gli amici, o piuttosto gustare un aperitivo per una pausa di relax. E’ il caso del bar De Dona di Piazza Kennedy: “Chiediamo il vostro aiuto per impedire che questo periodo ci porti ad una decisione drastica e assolutamente non voluta. Noi come sempre saremo a vostra disposizione col sorriso che ci contraddistingue. Dal 1 novembre applicheremo delle offerte settimanali, in un locale sempre igienizzato e sanificato, personale educato e cortese, distanziamento e qualità”. Si parte dal caffè a 60 centesimi all’edicola sempre operativa.
Ciro Covi del “Saint Tropez 2.0” cerca anche di chiarire che la clientela non deve fare l’errore di pensare che alle 18:00 si chiuda completamente:“Dalle 18:30 parte l’asporto e i bar sono aperti fino alle 22:30,quindi veniteci a trovare”.

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