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AVELLINO – Per Confcommercio si può fare. Approva l’ordinanza del Governatore della Regione Campania che dispone la riapertura di alcune attività da lunedì e fino al 3 maggio in determinate fasce orarie, adottando precauzioni e seguendo procedure ben definite come disinfezione dei locali interessati; sanificazione quotidiana dei locali; preventiva visita medica per il personale dipendente con relativa misurazione della temperatura; fornitura ed utilizzo per il personale tutto di dispositivi di sicurezza; modalità precise per l’accesso dei fornitori; norme e protocolli specifici per le consegne a domicilio. Bisogna comunque mettersi d’accordo “con la Prefettura ed i vari organi preposti ai controlli, al fine di meglio chiarire e definire le modalità di attuazione delle varie procedure e prescrizioni previste dall’ ordinanza, al fine di fornire informazioni e delucidazioni puntuali ai propri associati sugli adempimenti previsti”. Inoltre, l’Associazione ha stipulato convenzioni con ditte “specializzate del settore che, a prezzi convenzionati potranno rilasciare la certificazione inerente la disinfezione degli ambienti, piuttosto che fornire i dispositivi di sicurezza idonei e necessari. Per informazioni è possibile contattare i ns uffici telefonicamente o via mail”. Ma Confesercanti non ci sta e boccia l’ordinanza: “La possibilità per bar, pizzerie, gastronomie, pub, etc di poter consegnare solo a domicilio ed in orari limitati, è sicuramente penalizzante rispetto alla mole di adempimenti propedeutici da realizzare in un tempo ristretto, atteso che l’ordinanza entra in vigore il prossimo 27 aprile”. “Pur concordando con la necessità di evitare che l’apertura delle attività possa essere veicolo per la diffusione del virus, pare notevolmente difficile trovare, in tempi cosi’ brevi, imprese che possano effettuare la sanificazione, cosi’ come previsto dal protocollo COVID-19. Ma soprattutto: è veramente necessario sanificare, prima dell’apertura, ambienti chiusi da 50 giorni? Non si potrebbe ipotizzare di poterlo fare successivamente?”. “Ulteriore perplessità – si legge ancora nella nota – è rappresentata dalla breve durata dell’ordinanza che ha stabilito una prima apertura dal 27 aprile al 3 maggio. Qualora il Governo, dopo il 3 maggio, mettesse fine al lockdown l’attuale ordinanza potrebbe essere modificata? A quali nuove condizioni imposte agli operatori? In una situazione di grande incertezza gli imprenditori hanno bisogno di sicurezze e di aiuti da parte degli Enti preposti, siano essi il Governo centrale, le Regioni, i Comuni o le Camere di Commercio”.

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