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Andare al di là dello scontro sull’obbligatorietà della vaccinazione. E’ quello che chiedono i sindacati e i presidi, rispondendo con forza alle parole del presidente della Regione Vincenzo De Luca che aveva chiesto che docenti e studenti che non avessero ricevuto il vaccino facessero lezione in Dad.
Intanto, i dati parlano di una netta discrepanza tra il numero elevatissimo del personale docente che ha ricevuto il vaccino, pari all’80% della popolazione (circa 10.000) e il numero piuttosto basso degli studenti vaccinati, 17.000 circa pari al 54% della comunità scolastica.
E’ Salvatore Bonavita della Cisl scuola a sottolineare come “Siamo a quota 80% per i vaccini relativi al personale scolastico. Più diffidenza tra gli studenti anche se sembra che ci sia stata un’accelerazione negli ultimi giorni. Quel che è certo è che non si può ridurre la questione della riapertura della scuola al semplice dibattito sull’obbligatorietà della vaccinazione. Crediamo che debba prevalere il buon senso, siamo convinti che la strada della vaccinazione sia quella giusta ma dobbiamo lavorare anche ad un piano che metta mano finalmente agli organici, alle strutture e ai trasporti. L’impressione è che si continui a parlare dei vaccini per deviare l’attenzione dagli altri problemi che vive la scuola.
Poi, se sarà necessario, saremo favorevoli anche all’obbligatorietà della vaccinazione ma speriamo di non dover giungere a questo”.
E sulla provocazione di De Luca di costringere in dad il personale docente e gli studenti non vaccinati “Fare questo discorso significa voler affossare la scuola, non è accettabile, dobbiamo cercare in tutti i modi di tornare alle lezioni in presenza”.
Duro anche Antonio D’Oria della Uil scuola “Si continuano a ignorare i nostri appelli legati al potenziamento degli organici e del piano trasporti. Non può bastare la conferma dell’organico Covid. Riteniamo che sarebbe opportuno non intervenire in maniera categorica, imponendo l’obbligatorietà del vaccino. Quanto alle parole di De Luca, non possono trovarci d’accordo, la dad non può avere una valenza punitiva. Speriamo anzi di non dover più ricorrere alla Dad”.
Convinti della necessità di rendere obbligatorio il vaccino per il personale scolastico è l’Andis, guidato da Paolino Marotta “Non si può rischiare di tornare in dad. L’ Andis – spiega Marotta – fa sua la posizione espressa dal Comitato Tecnico Scientifico che, di fronte alla richiesta di parere del Ministro dell’Istruzione, ritiene che: 1) tutto il personale scolastico debba essere vaccinato”; 2) per gli studenti di età eguale o superiore ai 12 anni … si rivela essenziale avanzare celermente con la campagna vaccinale”; 3) il decisore politico deve procedere, in aggiunta ad intense campagne informative, all’individuazione di ulteriori misure, anche legislative, appropriate per garantire la più elevata soglia di soggetti vaccinati”.
Di qui l’auspicio che “il Governo metta in campo efficaci iniziative di sensibilizzazione per superare la diffidenza del personale della scuola nei riguardi del vaccino, dovuta soprattutto ai grossolani errori di comunicazione. Al tempo stesso si chiede al Governo di assumersi quanto meno la responsabilità di determinare l’obbligo del Green Pass per il personale scolastico”
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