Gianluca Festa
3 minuti per la letturaAVELLINO- Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, conferma la chiusura delle scuole fino a gennaio. Ritornare in classe domani, così come indicato dal Tar a seguito del ricorso di soli 8 genitori, per il primo cittadino sarebbe una “follia”, un “rischio per la salute pubblica”.
Dopo il primo orientamento di venerdì di ottemperare alle disposizioni del Tribunale amministrativo, il sindaco ha prima inviato una missiva ai dirigenti, oltre a confronti interlocutori e, accolte le loro rimostranze, ha deciso di confermare la sua linea di azione.
Gli alunni della scuola d’infanzia e della prima e seconda elementare proseguiranno con la didattica a distanza fino a gennaio, con il monito da parte del sindaco che, “ fino a quella data vengano create le condizioni di sicurezza per un ritorno in classe in piena sicurezza”.
Il decreto del Tar aveva bloccato gli effetti dell’ordinanza sindacale 1366/2020 (la quale, come noto, sospendeva le attività di didattica in presenza della Scuola dell’Infanzia e delle prime e seconde classi delle Scuole Primarie fino al 6 gennaio), quindi Festa nella serata di venerdì ha inviato una missiva a tutti i dirigenti scolastici interessati dalla possibile riapertura, così come definito dalla Regione Campania,, fino alla scelta finale di confermare l’ordinanza di chiurusa.
Palazzo di Città, oltre ad informare i presidi della nuova situazione creatasi alla luce della pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale, aveva chiesto anche un monitoraggio rispetto ad eventuali criticità relative alla ripresa delle lezioni in presenza. Non solo la curva epidemiologica dei contatti covid, a questo punto il sindaco Festa, che già aveva deciso non senza difficoltà di non far riprendere le lezioni in presenza, prima di una decisione differente, ha voluto sondare gli umori dei dirigenti e delle stesse famiglie.
Non è passato inosservato a nessuno, del resto, che il ricorso al Tar porti la firma di sole otto famiglie mentre sondando gli umori di tutta la cittadinanza, e basta dare uno sguardo ai social, l’orientamento principale delle famiglie resta quello di resistere almeno fino a gennaio con i bambini a casa, per non correre pericolosi rischi. Qualcuno azzarda a parlare di una questione squisitamente politico, con un ricorso che vorrebbero principalmente coprire Festa, oltre alla questione di merito. Rumors e pettagolezzi a parte, resta la questione di fondo, e per il sindaco è inopportuno far tornare i bambini in classe in questo particolare momento.
A chiedere il ritorno immediato in classe, anche sulla scorta dell’ordinanza del Tar, era stato Arturo Meo, membro dell’Assemblea Nazionale Fratelli d’Italia: “Dopo un mese e con la curva dei contagi in calo, il Comune di Avellino, sulla base di un proprio parere personale non supportato da alcun dato tecnico-scientifico, almeno non comunicato, ha espresso tutto il proprio disagio nel permettere la riapertura delle scuole dell’infanzia e della prima e seconda classe delle scuole primarie.
È necessario ricordare che il 16 ottobre 2020, con la curva dei contagi in forte ascesa, Festa testualmente si scagliava contro De Luca affermando “Avellino non merita le scuole chiuse”. Sicuramente il Festa non ha avuto tempo per osservare il Corso di Avellino impegnato a salvare “due volte” la Scandone Avellino, come da lui stesso dichiarato o a reperire alloggi”.
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