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Un flash mob per chiedere con forza una nuova sospensione della didattica in presenza anche per i bambini della scuola dell’infanzia e della prima elementare. E’ quello che ha visto protagoniste ieri mattina una quarantina di mamme e papà dopo la decisione del Comune di Pratola Serra, guidato dal Commissario prefettizio, di riaprire la scuola dell’infanzia e la prima elementare nel rispetto dell’ordinanza regionale.
Aule semivuote nel primo giorno, poichè ad entrare sono stati non più di dieci bambini. A spiegare le ragioni della protesta, partita dallo spazio antistante la scuola per concludersi davanti alla sede del Comune con la richiesta di un incontro con i Commissari Prefettizi, Emilia Petrillo: “Siamo molto preoccupati per quella che è l’evoluzione del contagio, i casi hanno superato quota 80, io credo si possa parlare di un vero focolaio. Non riteniamo sia prudente mandare i nostri figli a scuola. Ormai manca qualche settimana prima delle feste di Natale. Riteniamo sia più opportuno ripartire a gennaio, nella speranza che i contagi siano calati notevolmente. In classe erano in pochissimi, qualche genitore è stato costretto a portare i bambini a scuola, solo per non essere costretto a portare, poi, il certificato medico. Non è facile per i più piccoli fare lezione a distanza ma un po’ alla volta si sono abituati anche a questo”.
A dare il via libera per il ritorno in classe anche il sindaco di Montemerano Beniamino Palmieri: “Dopo un lungo confronto, visto il quadro epidemiologico di Montemarano che al momento, grazie a Dio, non desta particolare preoccupazione, sentito anche il parere dei medici di base con cui stiamo gestendo questa emergenza, il Dirigente scolastico, i rappresentanti di Istituto ed i Sindaci dei comuni di cui si compone l’Istituto Comprensivo A. Di Meo, abbiamo deciso di aprire l’asilo nido, la scuola dell’infanzia e la prima classe della primaria come da ordinanza regionale.
Abbiamo molto rispetto della preoccupazione dei genitori alimentata dalla confusione determinata dal susseguirsi di provvedimenti poco chiari e spesso contraddittori di questi giorni. I continui rinvii, tuttavia, non risolvono il problema perché la verità è che fino a quando il virus non verrà debellato nessun momento (30 novembre, 7 dicembre, 7 gennaio) sarà quello completamente giusto per avviare alcuna attività. Va da sè che un peggioramento della situazione sanitaria ci autorizzerebbe a disporre immediatamente la chiusura”.
E si contano davvero sulle dita di una mano i comuni in cui le lezioni sono ricominciate in presenza, da Cervinara a San Martino Valle Caudina e Roccabascerana, che si aggiungono ai comuni di Contrada e Bagnoli. Ma anche nella Caudina in classe c’era meno del 50% dei bimbi. E arriva proprio dalle mamme caudine, guidate da Jessica Fucci, un altro appello al sindaco di San Martino Pasquale Pisano “Non si può parlare di sicurezza al 100% in queste condizioni di riapertura e non si può parlare di fiducia nel prossimo perché l’errore di un solo individuo può mettere a repentaglio la vita di tanti altri soprattutto se immaginiamo che dietro ogni alunno c’è una famiglia e quindi contatti e quindi possibili contagi. Ma questa è una condizione che non esclude tutto il personale scolastico”.
Jessica lo ribadisce con chiarezza: “Non ci fidiamo di uno screening che non è periodico soprattutto se si parla di bambini (quindi di possibili asintomatici in alcuni casi anche vittime del corona- virus) rendere la scelta al tampone volontaria e non obbligatoria anche per il personale scolastico dirigenti e segreteria. Non stiamo giocando a Tetris ma con vite umane. Troviamo la riapertura della scuola un gesto irresponsabile che nasce da uno screening territoriale fatto attraverso un test rapido che non ci garantisce un’attendibilità importante come il molecolare che i medici ritengono efficace più di qualunque altro. Noi abbiamo scelto la salute ma non per questo rinunceremo all’istruzione soprattutto in tempi come il 2020 che ci riserva fortunatamente tutto il necessario per poter seguire da casa le lezioni con tanto di computer e stampante a portata di mano”.
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