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Ormai sembra quasi certa la riapertura delle scuole il 24 settembre. E’ quanto emerge dalla riunione del presidente Vincenzo De Luca con i sindacati, l’assessore all’Istruzione Lucia Fortini, la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Luisa Franzese e l’Unità di crisi per l’emergenza Covid. La Regione si è riservata di ufficializzare all’inizio della prossima settimana, sulla base delle indicazioni espresse da tutti i partecipanti al tavolo, la nuova data di inizio delle lezioni in Campania, a tutela delle famiglie, degli studenti, e dello stesso personale scolastico.
L’incontro è stata l’occasione per una verifica puntuale della situazione relativa al personale in servizio, alle aule, ai banchi, alle dotazioni di sicurezza, allo screening in corso sul personale scolastico. I sindacati, rappresentati da Ottavio De Luca per la Cgil Campania, Rosanna Colonna per la Cisl Campania e Antonio Di Zazzo per la Uil Campania e il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Luisa Franzese hanno chiesto di conoscere il numero delle immissioni in ruolo effettuate e dei posti in deroga autorizzati ma soprattutto hanno chiesto chiarezza sul numero dell’organico Covid, i tempi e le modalità delle convocazioni del personale dsga e personale Ata. Sul caos legato alle Graduatorie Provinciali di supplenza, pubblicate da qualche giorno con segnalazioni di numerose imprecisioni, Franzese ha spiegato che non sarà possibile prevedere alcuna rettifica in seguito a reclami e che non sono ancora state stabilite le modalità attraverso le quali si procederà alle nomine dalle Gps e all’assegnazione degli incarichi al personale Ata.
Quanto all’organico Covid ha ricordato lo stanziamento di 256 milioni per la Regione Campania, precisando che la ripartizione avverà per il 50% secondo il numero di alunni per ogni istituto e per il 50% secondo le richieste delle scuole. Non potendo soddisfare tutte le richieste saranno assegnate secondo un algoritmo che garantirà un’equa ripartizione. E’ Salvatore Bonavita della Cisl scuola Avellino a sottolineare come il rischio è quello di farsi trovare impreparati anche il 24 settembre “Sono ancora troppe le incertezze sulle quali occorre fare chiarezza per garantire un inizio sicuro del nuovo anno.
Penso alla condizione dei lavoratori fragili che non potranno tornare a scuola ma non sappiamo ancora come saranno riutilizzati. Non possiamo dimenticare che in Italia l’80% dei docenti ha più di 55 anni o ancora alla questione trasporti che dà poche certezze se pensiamo che viene consentita una capienza pari all’80% su tratte urbane che non superino i quindici minuti. Ma qualsiasi tratta in città difficilmente dura meno del quarto d’ora e il rischio è che, portando la capienza all’80%, si finisca con il ridurre al minimo il distanziamento. Poche anche le speranza di ottenere l’organico Covid richiesto dai dirigenti che sarà assegnato principalmente a infanzia ed elementari. Si tratta di capire, inoltre, – prosegue come sarà gestita la questione sostituzioni.
Come si sostituiranno i docenti, in caso di assenza, se le classi non potranno essere più divise? I contenziosi sulle graduatorie rischiano di far slittare anche l’assegnazione degli incarichi di supplenza”. Prosegue, intanto, anche la consegna dei banchi monoposto che si completerà però solo a ottobre: “La programmazione della distribuzione – si legge nella nota del commissario Domenico Arcuri ai dirigenti scolastici – prevede che nel mese di settembre venga soddisfatto il fabbisogno delle scuole primarie dell’intero territorio nazionale (tranne una quota marginale destinata alle regioni che hanno fatto una richiesta significativamente maggiore, Lazio, Campania e Sicilia) e degli istituti comprensivi di tutte le Regioni, con eccezione di quelle che avvieranno a fine settembre l’anno scolastico. Nello stesso mese di settembre sono state avviate le consegne nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, a partire dalle aree più colpite dal Covid. Per le regioni che hanno effettuato maggiori richieste come la Campania la distribuzione si concluderà ad ottobre”. A mobilitarsi sono anche le famiglie. A lanciare l’allarme è l’associazione Inau, guidata da Carlo Pecora, che sottolinea come le disposizioni stabilite dal Ministero limitino il diritto allo studio dei ragazzi autistici, di qui l’appello alla dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Grano.
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