3 minuti per la lettura
L’Irpinia non si fermerà ma l’attenzione da parte della Prefettura di Avellino e degli organi sanitari e di polizia resta alta. E questa mattina il personale del Dipartimento dell’Asl di Avellino che si occupa della gestione delle fasi legate alla sorveglianza sottoporrà a tampone gran parte dei più di trenta casi di quarantena che sono stati attivati in sei comuni della provincia dopo il rientro di alcuni giovani dai comuni al centro del focolaio da coronavirus. E’ quanto si è stabilito nelle due ore di confronto a Palazzo di Governo dove il prefetto Paola Spenaha convocato un Comitato per l’Or – dine e la Sicurezza Pubblico allargato ai comuni interessati dai provvedimenti di quarantena oltre a quello di Avellino, Mercogliano e Monteforte che erano presenti al tavolo, all’Asl di Avellino e al Moscati. Un modo per avere una linea unica sulla gestione dell’emergenza. E al termine dell’incontro, a cui si è aggiunto anche il Comune di Solofra, che ha registrato gli ultimi cinque casi di isolamento fiduciario, è emerso come non ci saranno stop alle attività scolastiche e alle manifestazioni. Lo ha detto chiaramente il prefetto Paola Spena, che insieme al direttore generale dell’Asl Maria Morgante ha incontrato la stampa al termine del lungo confronto in Prefettura: «L’obiettivo di questa riunione è cercare di uniformare l’azione sul territorio, anche cercando di richiamare l’attenzione sul decreto legge pubblicato nella giornata odierna che dà direttive solo laddove sul territorio si dovesse trovare il paziente zero. In questo momento, in provincia ci Avellino non abbiamo nessun paziente zero. Abbiamo dei casi di persone che hanno violato quelle che erano le ordinanze dei loro territori e, facendo parte di quei comuni identificati ed elencati nel decreto del Presidente del Consiglio, sono venuti qui. Questi soggetti sono sottoposti ad isolamento fiduciario sorvegliato. Al momento sono tutti asintomatici ma sono sotto osservazione. I controlli riguardano e riguarderanno eventualmente solo i casi che provengono dai comuni dove è presente il focolaio e non da quelli che si trovano nella regione Lombardia o nel Veneto, giusto per fare un esempio. A questi soggetti si inizierà anche a fare un tampone giusto per avere anche un’indicazione ulteriore». Nessuno stop alle attività scolastiche o alle manifestazioni di Carnevale: «Non abbiamo esigenze di chiusure di scuole o stop alle manifestazioni- ha spiegato il Prefetto – Abbiamo costituito un tavolo a carattere continuativo visto che la situazione è in progress. L’idea è quella di trasferire ai cittadini un messaggio chiaro: la guardia è alta e le strutture sanitarie sono attrezzate. Al Pronto Soccorso ci sono dei percorsi separati in modo da evitare che ci siano contatti tra soggetti potenzialmente a rischio ed altri. C’è una grandissima attenzione, ma non c’è preoccupazione». Chi invece ha fermamente ribadito di non recedere per ora dall’ordinanza di chiusura delle scuole, già adottata ieri è stato il sindaco di Lauro Antonio Bossone e il prefetto ne ha preso atto, non avendo potere di controllo su questa materia: «Sulle scuole esiste una competenza dei sindaci. Il sindaco di Luro ha adottato un’ordinanza perché ha un numero di persone in isolamento fiduciario più significativo e quindi ha deciso di prendere questa decisione. Verifichiamo all’esito del tampone perché avremo ulteriori elementi utili». E ha aggiunto: «I sindaci hanno fatto delle comunicazioni in cui chiedono a chi viene dai focolai di contattare le amministrazioni comunali per richiedere una sorveglianza. Non sono provvedimenti, sono inviti. Diffonderemo a tutti le misure di cui al decreto legge ricordando quali sono i presupposti».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA