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Alla fine il suo grande cuore lo ha tradito. Troppo ricolmo del bene comune che aveva praticato da amante della sua terra, della gente semplice, da medico per vocazione, da cattolico ispirato, da convintamente democratico – come amava definirsi -, da persona per bene, sensibile e altruista. Gennaro Bellizzi è morto ieri mattina all’alba, intorno alle 6, stroncato da un attacco cardiaco mentre era nella sua casa di Avellino. Aveva 63 anni. Sposato con Teresa, padre di sei figli – Pina Cristina, Alessia, Chiara, Antonio, Loredana, Matteo -, professionista stimatissimo, primario del reparto di cardiologia del presidio ospedaliero Frangipane di Ariano, di cui era stato anche direttore sanitario, animato da una grande passione politica e da impegno civile, appassionato sportivo, del basket in particolare.
La notizia della sua dipartita ha scosso tutta l’Irpinia, rimasta attonita come era già successo diciassette anni fa alla morte del fratello di Gennaro, Mimmo Bellizzi, ex assessore al Comune di Avellino e ex giocatore di basket. Bellizzi, era medico vero, competente, premuroso, umano, proiettato nel futuro, radicato sul territorio. Era un animo nobile, aperto, generoso, attivo nell’associazionismo – uno dei fondatori di Controvento – intellettuale sul cammino neocatecumenale, cresciuto nel fermento culturale e spirituale del gruppo della chiesa di San Ciro, amico di don Michele Grella. Bellizzi sognava una Irpinia e una città migliore. Mai polemico, sempre propositivo. A fine settembre aveva partecipato alla Due Giorni, organizzata dal Corriere dell’Irpinia- Quotidiano del Sud. In quella occasione, seduto al tavolo dei relatori, aveva osservato l’assenza di un progetto di sviluppo per la città di Avellino.
Altra questione che lo preoccupava era lo spopolamento delle aree interne: “L’Irpinia in dieci anni ha perso 30mila abitanti, è scesa sotto 405mila abitanti: una soglia critica”, aveva detto Bellizzi. Un appello pacato come era nel suo stile sobrio, discreto. In molti nel 2019 lo volevano candidato sindaco di Avellino. Lui aveva ringraziato, si era detto onorato ma voleva fare il medico. Era un’ autorità nel campo della cardiologia eppure era rimasto sempre umile, dalla parte degli ultimi, nonostante una impareggiabile preparazione e una lunga esperienza. Lavorava al Frangipane dagli inizi degli anni Novanta. Allora il reparto di cardiologia era attrezzato solo per il ricovero ed il trattamento dei pazienti acuti. Bellizzi era riuscito a rivoluzionare tutto nonostante i soldi per la sanità pubblica era sempre meno: oggi vengono impiantati pacemaker, ci sono defibrillatori automatici, si pratica la telecardiologia in pazienti con sindrome coronarica acuta sul luogo dell’evento.
Bellizzi era membro del Consiglio campano dei Medici Cardiologi Ospedalieri, la più antica associazione scientifica cardiologica italiana di cui era stato per molto tempo vice presidente regionale. Un riconoscimento importante da parte della comunità scientifica campana. Un prestigio che Bellizzi si era guadagnato sul campo, nei reparti del Frangipane ospedale. Da qui aveva dato spazio e credito alla divulgazione scientifico, richiamando ad Ariano esperti nazionali e internazionali per il convegno “Nel cuore…del Tricolle”. Qualche settimana fa Bellizzi aveva rappresentato il reparto di cardiologia all’iniziativa al “Cuore oggi e domani”, a Paestum, con un interessante contributo alla rete per l’ infarto, reso possibile grazie alla sua azione pionieristica iniziata quasi quindici anni prima dell’ avvio ufficiale in Regione.
Nel 2016, il Governatore Vincenzo De Luca era rimasto stupido dell’efficienza del reparto dove ieri infermieri e medici hanno aspettato invano il buongiorno sorridente della loro guida. Innumerevoli i messaggi di cordoglio dai suoi pazienti, dai medici, dal mondo politico, dai cittadini. Bellizzi lascia un fratello Mario, comandate dei Vigili del Fuoco di Avellino e una sorella, Annamaria, primaria al Frangipane, nel reparto di medicina generale. La caserma dei Vigili del Fuoco di contrada Quattrograne è a lutto per la morte del cardiologo. Ieri mattina una delegazione dei caschi rossi ha voluto subito raggiungere il comandante per stargli accanto. I funerali di Bellizzi si terranno oggi nella chiesa di San Ciro alle ore 15, partendo da via Campane numero 8, dove abitava il dottore.
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