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AVELLINO- Un Comune che ha abdicato al suo ruolo di capoluogo, un sindaco che guida la città in un eterno “The Truman Show”, con “annunci puntualmente smentiti dai fatti”, una maggioranza giovane e variegata “che non riesce ad esprime un’idea”, sul crine di una città “affogata da problemi vecchi e nuovi”.

Si snocciola intorno a questi temi la conferenza stampa tenuta ieri mattina dal consigliere comunale del gruppo “Si può”, Amalio Santoro, affiancato da Nino Sanfilippo e l’ex deputato Giancarlo Giordano, nel tentativo di richiamare il sindaco Gianluca Festae la sua amministrazione ad un’azione più incisiva.

Il momento storico per Santoro rappresenta uno snodo cruciale per cambiare rotta, sia per non perdere la grande occasione del fondi del Recovery Found, sia per capire se esiste ancora il campo per la ricostruzione di un centrosinistra degno del suo nome.

“Le risorse che mette a disposizione il Governo- dice Santoro- non sono un grappolo d’uva, ma vanno intercettate attraverso progettazione, un pensiero lungimirante che questa amministrazione in due anni e mezzo ancora non è riuscita ad attivare.

Occorrerebbe una regia che parta proprio dal capoluogo, una sinergia con le Università, con il Cnr, e soprattutto è necessario uscire dagli eterni equivoci e scontri istituzionali a cui Festa ci ha abituati. Altrimenti rischiamo di perdere un’altra occasione, pagando due volte il peso della crisi della pandemia che ha finito per far sprofondare la città in quella crisi identitaria, oltre che morale, che si trascina da decenni”.

Santoro, in sostanza, non fa sconti a nessuno, né alle passate amministrazioni del capoluogo “che hanno lasciato ferite grandissime”, ma nemmeno all’attuale sindaco “che dimentica il suo stesso passato e descrive questa consiliatura come l’avvento di un tempo nuovo”.

“Intanto il Comune è in ritardo su tutto, sui bisogni della gente, sull’emergenza abitativa, su quella ambientaleincalza il consigliere- Peggio ancora se si parla di un Puc che non si sa più che fine abbia fatto, di un Tribunale che giace in mezzo alla città ma non è dato sapere il suo futuro, alle strutture ospedaliere in disuso, fino a una cultura moribonda che, ora, la si vorrebbe rilanciare con il grande bluff della Fondazione.

Non da meno la situazione finanziaria dell’Ente, ma anche gli “sgambetti di una Regione Campania che mostra una ostilità oggettiva per il nostro territorio, nonostante gli accompagnatori servili del battistrada di Salerno( Il Governatore De Luca ndr)” . Di qui il tema più politico del centrosinistra”.

«Avellino è un capoluogo negletto, come si sta preparando alla scadenza del rinnovo di Palazzo Caracciolo? Qual è la natura di questa maggioranza? Qual è il rapporto del Comune con gli altri enti provinciali? Alle amministrative si sta andando in ordine sparso, assecondando un civismo un po’ popolaresco.

Ognuno cerca un proprio rito affiliatorio, come ci ha dimostrato la venuta di Emanuele Filiberto, figlio del Re (De Luca junior, ndr)”. Un altro grande nodo politico, per Sanfilippo, è rappresentato dallo Stadio: “

“Da tempo chiediamo che la questione vada affrontata in Consiglio, ma Festa si limita a parlarne per spot sui social. Ma nulla dice sulla fattibilità economico- finanziaria del progetto, sugli interessi dei terreni della zona, dei parcheggi. Senza dimenticare- incalza Sanfippo- che una delle tre gambe della maggioranza dovrebbe costruire lo Stadio ( il gruppo di D’Agostino ndr).

Di qui l’appello ai consiglieri comunali: “Mi rivolgo soprattutto ai più giovani. Basta alzate di mano senza proferire una parola, senza argomentare su questioni e dubbi, limitandosi solo ad applaudire eterni spot che non hanno mai seguito in atti amministrativi”.

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