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E’ uno scippo, un altro, consumato ai danni dell’Irpinia. Eppure un movimento ampio, corale, diffuso, non c’è, tra le forze politiche, per il futuro dell’ospedale Landolfi. Fratelli d’Italia punta il dito, in un duro documento dell’esecutivo provinciale. E lo fa mentre crescono le adesioni alla manifestazione di giovedì 24 giugno, quando tutti i comporti di Solofra si fermeranno. E’ una battaglia del territorio, e dunque «tutte le forze politiche dovrebbero liberarsi dai vincoli di appartenenza e battersi per evitare un ulteriore scippo all’Irpinia, ancora più grave perché avviene nel pieno di un’emergenza sanitaria ed in un contesto in cui non vi è più alcuna spinta ai drastici tagli alla sanità.
Ferisce l’atteggiamento di chi, pur di allinearsi ai diktat devastanti per l’Irpinia di un satrapo ormai in pieno delirio di onnipotenza, giustifica o prova a mediare, ponendosi inevitabilmente contro l’Ir – pinia e gli Irpini: è il tempo di fare massa critica, anche chi ha sostenuto De Luca è ancora in tempo per riconoscere l’errore ed aiutare l’Irpinia in una battaglia di libertà, di orgoglio e di difesa della propria popolazione».
L’esecutivo provinciale di Fratelli d’Italia di Avellino aderisce a tutte le iniziative a supporto della battaglia per il mantenimento del Pronto Soccorso all’ospedale Landolfi di Solofra ed impegna la propria deputazione regionale e nazionale, ciascuna per le sue competenze, a dare massimo ausilio per ottenere immediati e positivi risultati. E contro quella che viene definita l’ indegna delibera di Giunta Regionale n. 201 del 19 maggio 2021, fortemente voluta dal Governatore De Luca, «l’ultimo atto di un disegno pervicace contro il territorio irpino, iniziato col decreto n. 29 del 2018 di annessione del Landolfi al Moscati di Avellino e perpetrato da un governo regionale oggettivamente nemico dell’Irpinia e degli Irpini».
L’esecutivo di Fratelli d’Italia evidenzia «la gravità della scellerata scelta regionale: non soltanto si toglie un riferimento ad un bacino di popolazione ampio, ma si aggrava definitivamente la situazione (già al collasso) del Pronto Soccorso di Avellino. Si contesta in maniera totale la scorrettezza delle posizioni di chi – da buon “ascaro” – anziché tutelare le istanze del territorio che l’ha eletto, si allinea senza discutere agli ordini impartiti da De Luca, nemico dell’Irpinia: il Pronto Soccorso di Solofra non è un doppione.
E’ un dato incontestabile, infatti, che prima della pandemia vi fossero circa 20.000 accessi annuali; non è vero che il Primo Intervento individuato dalla Delibera 201 sia “la stessa cosa” del Pronto Soccorso che sostituisce, basti pensare al fatto che opererà – ed in via sperimentale – soltanto 12 ore al giorno; è evidente lo svuotamento totale del Landolfi, finalizzato alla sua futura e definitiva chiusura “perché non utilizzato”. Dicano il Presidente De Luca ed il Presidente della Commissione Sanità della Regione Campania Alaia i motivi che hanno portato ad un tale repentino cambio di opinione rispetto a quanto affermato solennemente in campagna elettorale ed anche successivamente.
Forse dimenticano, i distratti amministratori regionali, che Solofra è un distretto industriale di rilevanza nazionale, pertanto soltanto degli sciagurati potrebbero condividere la soppressione di un Pronto Soccorso in un distretto industriale. In realtà, il Pronto Soccorso andrebbe potenziato, apportando una competenza specialistica di medicina del lavoro e di traumatologia. Proprio in quanto battaglia a difesa del territorio tutte le forze politiche dovrebbero liberarsi dai vincoli di appartenenza e battersi per evitare un ulteriore scippo all’Irpinia, ancora più grave perché avviene nel pieno di un’emergenza sanitaria ed in un contesto in cui non vi è più alcuna spinta ai drastici tagli alla sanità».
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