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AVELLINO- Le immagini di un Corso Vittorio Emanuele affollato di persone e il “bivacco” negli spazi di appena una settimana fa sono già un lontano ricordo. Se nei primi giorni dell’entrata in vigore dei divieti imposti dalla zona rossa gli avellinesi erano apparsi ancora “distratti” e si erano ancora registrati casi di affollamento, tra sabato e domenica ha prevalso il rispetto delle regole.

Da un lato il piano di sicurezza fortificato, la chiusura degli spazi pubblici di Piazza libertà e Parco Kennedy, dall’altro anche una oggettiva paura che sta crescendo tra le persone per l’aumento constante dei contagi da covid e tutte le tensioni legate ai vaccini. E così sia sabato che domenica nessuna passeggiata se non lontano dalla propria abitazione, qualche persona in strada per recarsi al sale e tabacchi piuttosto che a ritirare prodotti da asporto ordinati in pasticcerie o in pizzeria. Poi tutti a casa, come confermano le pattuglie in strada che, per fortuna, hanno gestito una situazione già tranquilla di per se.

Discorso a parte per i Vigili Urbani di Avellino dopo la denuncia lanciata nella giornata di ieri per mezzo stampa dal Comandante Michele Arvonio per il mancato coinvolgimento degli agenti della Municipale nel piano vaccini che, intanto, era già concluso per le altre Forze dell’Ordine e il personale amministrativo della Prefettura. La chiamata nel pomeriggio di ieri da parte dell’Asl Avellino ha messo una pezza ad un incidente diplomatico che si trascina già dai giorni precedenti e il personale della Municipale è stato convocato ad Ariano Irpino per i vaccini.

Resta l’amarezza del Comandante Arvonio che, come annunciato, sia sabato che domenica ha sospeso i controlli straordinari anti-covid che aveva visto anche e soprattutto la Municipale in prima linea si dal primo lockdown di marzo scorso. Il caso “vaccini” non ha fatto altro che tornare a portare di attualità non solo il tema mai risolto dell’equiparazione della Municipale alle altre Forze dell’ordine ma anche quello della cronica carenza di personale al Comando di Avellino che, a dispetto di annunci e impegni, anche da parte dell’amministrazione comunale cittadina, non è mai stato oggetto di rinforzi.

Rispetto al caso specifico dei vaccini, tra l’altro, Arvonio osserva come a parte la convocazione “tardiva”, la condizione dell’esclusione dal piano riguarderebbe svariate categorie che lavorano in prima linea, a partire dagli operatori della Misericordia. SDC

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