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Torre Annunziata (Napoli) – Questa notte a Gragnano, provincia di Napoli, ed Ariano Irpino, in provincia di Avellino, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, nei confronti di tre indagati (di cui due liberi ed uno già detenuto presso la casa circondariale di Ariano Irpino), ritenuti responsabili rispettivamente dei reati di incendio e tentata estorsione, in concorso con soggetti minorenni. Le indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotte dalla stazione carabinieri di Lettere, provincia di Napoli, e dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Castellammare di Stabia, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di uno dei cinque esecutori materiali dell’incendio doloso al bar Sant’Anna di Lettere, avvenuto il 20 febbraio 2019, e di accertare che l’episodio criminoso commesso in concorso con altri soggetti due dei quali minorenni era diretto a costringere i titolari dell’esercizio commerciale a consegnare una somma di denaro di importo non precisato alla famiglia Apicella di Gragnano.
L’attività di indagine condotta mediante l’analisi delle immagini di numerose telecamere pubbliche e private e l’effettuazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha permesso di accertare che l’azione crminale era stata pianificata nei minimi dettagli. Infatti dopo aver effettuato una perlustrazione preventiva per studiare l’obiettivo, quattro individui, in orario notturno, avevano alzato con un piede di porco la serranda di ingresso dell’esercizio commerciale e con del liquido infiammabile avevano appiccato il fuoco sia alla serranda che ai locali interni, provocando l’annerimento del muro esterno dell’immobile e la parziale distruzione degli arredi del locale. “L’azione criminosa – si legge nella nota del procuratore di Torre Annunziata, Fragliasso – avrebbe potuto anche avere conseguenze peggiori, in quanto nelle immediate vicinanze della serranda era stata posizionata una bombola piena di gpl, la cui esplosione avrebbe potuto creare un pericolo per l’incolumità degli occupanti delle abitazioni adiacenti al bar”.
In relazione al tentativo di estorsione le investigazioni hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Apicella Rossano, già detenuto per altro, il quale, in concorso con un altro soggetto anch’esso destinatario della misura cautelare e di un minorenne, aveva dato mandato ai correi di costringere i proprietari del bar a saldare il proprio debito, visto che l’incendio non aveva sortito l’effetto sperato. I due indagati già liberi, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Napoli Poggioreale, mentre al terzo indagato già detenuto, il provvedimento è notificato presso la casa circondariale di Ariano Irpino.
In relazione al tentativo di estorsione le investigazioni hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Apicella Rossano, già detenuto per altro, il quale, in concorso con un altro soggetto anch’esso destinatario della misura cautelare e di un minorenne, aveva dato mandato ai correi di costringere i proprietari del bar a saldare il proprio debito, visto che l’incendio non aveva sortito l’effetto sperato. I due indagati già liberi, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Napoli Poggioreale, mentre al terzo indagato già detenuto, il provvedimento è notificato presso la casa circondariale di Ariano Irpino.
L’attività di indagine condotta mediante l’analisi delle immagini di numerose telecamere pubbliche e private e l’effettuazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha permesso di accertare che l’azione crminale era stata pianificata nei minimi dettagli. Infatti dopo aver effettuato una perlustrazione preventiva per studiare l’obiettivo, quattro individui, in orario notturno, avevano alzato con un piede di porco la serranda di ingresso dell’esercizio commerciale e con del liquido infiammabile avevano appiccato il fuoco sia alla serranda che ai locali interni, provocando l’annerimento del muro esterno dell’immobile e la parziale distruzione degli arredi del locale. “L’azione criminosa – si legge nella nota del procuratore di Torre Annunziata, Fragliasso – avrebbe potuto anche avere conseguenze peggiori, in quanto nelle immediate vicinanze della serranda era stata posizionata una bombola piena di gpl, la cui esplosione avrebbe potuto creare un pericolo per l’incolumità degli occupanti delle abitazioni adiacenti al bar”.
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