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In Campania rispetto allo scorso anno | LA CRISI SOCIALE | quasi tutte peggiorano le proprio performance e solo Avellino sorride. Napoli scende all’ 90° stabilmente nella parte bassa della graduatoria (era 84ma scorso anno) male Caserta che perde ventiquattro posizione scendendo al 95posto. Perde due posizione Salerno sistemandosi al 77posto. Crolla Benevento che dal 47ma posizione dello scorso anno scende al 60mo posto. Buona la prestazione di Avellino che risulta miglior capoluogo in classifica al 31mo posto scalando di trentaquattro posizioni in classifica.
È questa la fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2020, il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore, che racconta quel lento cambiamento green in atto nella Penisola. “Con Ecosistema Urbano – spiega Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – vogliamo dare un contributo alla riflessione sul futuro delle città campane che anno dopo anno sono sempre meno green e sempre più grigie”.
Qualità dell’aria La concentrazione nell’aria di biossido di azoto (NO2) costituisce, insieme al particolato sottile e all’ozono, uno dei maggiori problemi con cui le amministrazioni devono confrontarsi. La situazione peggiore si registra a Salerno, dove si è registrata una media 38,4 g/mc; segue Napoli con 36,6; Avellino con 20,9; Benevento 22,0. Anche per quanto riguarda le concentrazioni di Pm10 i valori medi rientrano nel limite per la protezione della salute umana di 40 g/mc previsto dalla direttiva comunitaria. I valori medi vedono in testa Napoli con 27,6 g/mc; poi Benevento con (27,6 ); Avellino con 22,5 e e Salerno con 19,5. Va ricordato che Napoli sia nel 2019 che nel 2010 è andata oltre i 35 giorni annui di superamento del limite dei 50 g/mc consentiti dalla normativa, mentre Avellino ha superato nel 2020. Nel 2019 solo Avellino con 33 giorni ha superato la soglia di protezione della salute umana (25 giorni all’anno di superamento del limite giornaliero di 120 g/mc come media mobile su 8 ore).
Acqua e depurazione Tutti i capoluoghi campani (ad eccezione di Avellino il cui dato non è disponibile e Napoli con 114,3) superano la media nazionale di 148 litri al giorno pro capite di consumi idrici domestici di acqua potabile. Rifiuti, mobilità e verde urbano Solo Avellino supera l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 con una percentuale del 71,3% con il 98,8% degli abitanti serviti dalla raccolta domiciliare dei rifiuti. Benevento raggiunge il 62% mentre 82,8% degli abitanti serviti da raccolta porta. Segue Salerno con il 60,4% e il 100% degli abitanti serviti dal porta a porta. Chiudono Caserta con il 50,8% e Napoli con il misero 36% (il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006) e il 54,5% degli abitanti serviti dalla raccolta domiciliare.ù Sullo sfondo la contraddizione di un allarme inquinamento che non risparmia la città di Avellino. Ennesimo sforamento di polveri sottili che arrivano a quota 63, al netto del limite annuale che non dovrebbe superare i 35.
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