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AVELLINO- Sobhan è rimasto aggrappato per centinaia di chilometri al suo sogno, quello di raggiungere la Gran Bretagna e per fare ciò non solo ha dovuto percorrere centinaia di chilometri a piedi dall’Iran fino alla Grecia ma è anche stato costretto a restare aggrappato sotto un tir che è sbarcato a Brindisi. Il ragazzo, diciotto anni e due mesi, è riuscito a resistere fino a Casamarciano e Baiano, allo sbocco tra A16 e A30, dove è finito il suo viaggio rannicchiato tra pezzi del grosso tir che aveva scelto per raggiungere l’Italia. E martedì pomeriggio qualcuno lo aveva segnalato alla Polstrada, che camminava a stento e con fatica lungo l’Autostrada, fino a quando non è caduto a terra. Disidratato e stremato, le scarpe ormai consumate da chilometri di percorso compiuto e da un viaggi terribile per raggiungere la sua meta. Sobhan ha rischiato di essere investito in autostrada. Quasi svenuto, disidratato, affamato e provato da un viaggio di due giorni aggrappato al fondo di un tir che dalla Grecia è arrivato in Italia.

A salvare il ragazzo iraniano è stato messo in salvo da una pattuglia dell’esercito impegnata nell’operazione Strade Sicure, che da Napoli stava raggiungendo Nola. I militari si sono accorti che un uomo era sdraiato sull’asfalto e non dava segni di vita. Hanno rallentato e segnalato alle altre auto di passaggio nei pressi dello svincolo per Nola il pericolo. Il giovane a malapena è riuscito a dire che aveva sete e fame e che era stato scaricato lì dall’autista del tir.

I militari hanno quindi chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118, ma quando i sanitari sono giunti sul posto il medico ha constatato che il diciottenne non presentava sintomi da covid e si è rifiutato di trasportare il giovane in ospedale per altri controlli. A quel punto sul posto, dopo la segnalazione dei militari dell’Esercito è giunta anche una pattuglia della polizia stradale del distaccamento Avellino Ovest, gli agenti agli ordini dell’ispettore superiore Oreste Bruno, e solo di fronte alle insistenze dell’ispettore di polizia il medico ha acconsentito al trasporto nell’ospedale di Nola. Lì il giovane è rimasto per alcune ore, dove è stato sottoposto a terapie per la reidratazione. In serata poi è stato portato al distaccamento della stradale, dove gli agenti e i militari si sono presi cura di lui, rifocillandolo e regalandogli degli abiti.

Con l’aiuto di un interprete ha raccontato disperato di aver viaggiato per 31 giorni a piedi dall’Iran fino alla Grecia, dove per viaggiare nelle condizioni in cui è arrivato ha pagato 1500 euro. In Questura ad Avellino è stato fotosegnalato e poi accompagnato in un centro di accoglienza. E ha raccontato proprio di questa sua vera e propria odissea per raggiungere il sogno dell’Inghilterra. In Grecia, oltre ad un viaggio di un mese dall’Iran dea stato anche frustato, sul corpo stando alle testimonianze sarebbero stati ben visibili i segni anche sulle gambe del diciottenne. Sohban comunque già nella mattinata di ieri si sarebbe volontariamente allontanato dal centro di Mercogliano dove era stato ospitato nella notte. Al vaglio della polizia stradale c’è la posizione del medico del 118 che ha rifiutato il soccorso. Una storia di fuga dal terrore che si vive in alcuni stati orientali, ma per qualcuno anche una ferita riaperta, quella vissuta in Irpinia con la strade dei curdi che si erano nascosti, così come il diciottenne iraniano, all’interno di un camion, diventato però la loro tomba. In questo caso agenti e militari hanno evitato il peggio.

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Rosa Curcio

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